5g a Castellabate, Lo Schiavo: no alla sperimentazione

Ernesto Rocco

CASTELLABATE. Stop al 5G. Il consigliere di minoranza di Castellabate, Alessandro Lo Schiavo, come capogruppo di SiAmo Castellabate, chiede che la città di Benvenuti al Sud si affianchi agli altri comuni del comprensorio cilentano (Sapri, Torraca e Montecorice) nel vietare la tecnologia sul territorio, almeno momentaneamente. Il motivo è chiaro: “ad oggi non ci sono studi e ricerche scientifiche che diano un quadro chiaro e definitivo sugli effetti che il 5g avrà sulla salute di tutti noi”. “Quindi – evidenzia Lo Schiavo – vale il principio di precauzione, soprattutto quando in gioco c’è il benessere e la salute di bambini, donne, uomini, anziani, insomma di tutti, tutti noi, nessuno escluso”.

Stop al 5G: preoccupazione per i danni alla salute

Come già previsto da altre amministrazioni locali, fino a quando non ci sarà una ricerca che escluda pericoli per la salute, anche a Castellabate sarebbe necessario dire “no” al 5G, sostengono dalla minoranza. Già in passato il consigliere Lo Schiavo mostrò preoccupazione per un impianto di telefonia posizionato nel piazzale dei Rocchi nella frazione Lago avanzando dei rischi per la salute dei cittadini. Ora sorgono nuovi dubbi in considerazione della possibile attivazione del 5G.

La richiesta: castellabate segua gli altri comuni bloccando il 5G

“Tantissimi Sindaci italiani hanno emanato un’ordinanza urgente e contingibile che blocca la sperimentazione della tecnologia 5G, mettendo al centro della loro azione politica la salute dei loro cittadini”, spiega Lo Schiavo, ricordando che anche il Codacons ha inviato un esposto a 104 Procure della Repubblica di tutta Italia, chiedendo alla magistratura di aprire approfondite indagini sul 5G, anche a seguito della decisione di alcuni paesi europei di limitare la diffusione della nuova tecnologia.

Di qui la richiesta di “vietare, previo atto deliberativo di Consiglio e/o Giunta, l’installazione di nuove antenne fisse o mobili da parte di operatori delle telecomunicazioni, scongiurando qualsiasi sperimentazione o attività che possa riguardare la tecnologia 5G”.

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