Cilento: “dopo il covid puntare su mobilità sostenibile”

Redazione Infocilento
Bambino in bici

Castelnuovo Cilento, Piaggine, Camerota, San Giovanni a Piro, sono i quattro paesi ciclabili della regione Campania e sono tutti nel Cilento. Ma cosa vuol dire essere paese ciclabile? Innanzitutto vuol dire vedersi riconoscere gli sforzi per aver messo in atto politiche di mobilità sostenibile e per aver trasformato la propria città o il proprio paese in un luogo in cui la bicicletta diviene protagonista, un luogo per le persone più che per le macchine. E’ la FIAB, Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, la più grande associazione ciclo-ambientalista italiana, ad assegnare questo prestigioso riconoscimento e a monitorare le iniziative adottate dai vai paesi meritevoli del marchio e della bandiera.

“Tutto questo aveva già la sua importanza prima che al mondo arrivasse la disastrosa pandemia ma ora come ora, il ruolo dei paesi ciclabili è diventato cruciale, se nel frattempo quelle strategie e quegli interventi sono stati effettivamente adottati”, spiega Simona Ridolfi, presidente de La Via Silente. E’ proprio lei a spiegare i motivi di questa affermazione: “Prendiamo come esempio il Comune Ciclabile Castelnuovo Cilento. Immaginiamo che in questi due anni sia stata individuata una successione di tratti stradali accessibili solo ai ciclisti e raccordati affinché ne risulti un flusso continuo. Immaginiamo che questa pista colleghi il centro del paese con il nuovo edificio scolastico posto in località Spinarete e immaginiamo ancora che l’amministrazione abbia avuto la lungimiranza di avviare un corso di educazione stradale per i più piccoli. Cosa potrebbe dire tutto questo? Che a settembre, alla riapertura delle scuole, a Castelnuovo Cilento i bambini raggiungono in sicurezza l’edificio, senza dover condividere lo spazio stretto di un pulmino, senza rischiare di incolonnarsi nelle loro macchine e con i loro genitori in un traffico del tutto evitabile”.

Ma non solo: “Vorrebbe ancora dire che si è avviato, finalmente, un discorso di mobilità sostenibile che va al di la dell’emergenza covid e che diventa educazione e rispetto per l’ambiente in cui si vive”.

Di qui l’auspicio: “Speriamo allora che non sia solo immaginazione e che altri paesi del nostro territorio scelgano di candidarsi a paese ciclabile e che lo diventino per davvero. Una cosa è certa, si è ciclabili sulla strada più che sulla carta”, conclude Rimona Ridolfi.

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