Santa Marina, sindaco rinuncia alle mascherine della Regione, è polemica

Redazione Infocilento

Riceviamo e pubblichiamo, di seguito, nota stampa del circolo Pd di Santa Marina Policastro, dei consiglieri minoranza e dei Cultori del bene pubblico in risposta alla decisione del sindaco, Giovanni Fortunato, di rinunciare alla fornitura di mascherine della Regione Campania (leggi qui).

Suvvia, che sarà mai… sono solo mascherine!!! E così colui che “scanda” buttò via la sua di maschera! Lui, dall’alto della sua (in)competenza, decise che, con un annuncio dell’ultimo momento su Facebook (per la serie:chi legge legge, chi non legge le mascherine ce le teniamo noi) , file di persone venissero invitate ad assembrarsi e prostrarsi ai suoi piedi per ricevere ciò che la Regione ha inviato gratuitamente e gli altri comuni già hanno consegnato porta a porta! Ciliegina sulla torta? Dopo sperperi di migliaia di euro (vedi stampa buoni spesa passata per moneta) rinuncia alle mascherine dei bambini. Perché? Troppo oneroso arrivare a Caivano e troppo mortificante per l’uomo che non deve chiedere mai organizzarsi con gli altri Comuni! Eh caro “amico”… io ScanTo.. tu ScanDalo! E analizzando del dettaglio possiamo assistere al nuovo ‘miracoloso’ spettacolo ovvero: In questa fase delicata in cui ciascuno è invitato a mantenere le distanze, a rispettare la regola di stare a casa, a tutelare la propria e l’altrui salute, nel Comune di Santa Marina cosa succede? Si invita pubblicamente la popolazione a creare assembramenti!

Dapprima la Protezione civile, nel mentre, giorno e notte, con grande prudenza, controlla i movimenti di ciascuno, non manca di invitare tutti i cittadini del Comune a riunirsi, nell’arco di poche ore, per ricevere i pesci, gentilmente offerti da un cittadino – a cui va il nostro sincero plauso per la generosità – , senza preoccuparsi delle norme sanitarie indicate, quali mascherine e guanti, che al momento della consegna dei pesci sembrano, in alcuni casi, essere dimenticati a casa. Ma che ci importa?!? Vi pigliamo tutti ‘a pesci in faccia’: basta che mettete le foto su fb per far vedere quanto siamo bravi. E finito il pesce, evidentemente non cotto ancora il pane, il ‘miracolo’ delle mascherine. La Regione Campania invia i dispositivi sanitari per ciascun cittadino, a salvaguardia di eventuali contagi e questa volta il Comune che fa? Organizza addirittura un bell’assembramento, però solo in ordine alfabetico, per correre tutti a ritirare il materiale in delegazione o presso la Casa Comunale non prima però di un bell’avviso in cui ci si guarda bene dallo specificare che tali mascherine sono quelle distribuite dalla Regione! Dovesse qualche cittadino non averlo compreso che è un gesto della Regione continuiamo a prendere la gente a mascherine in faccia! No, anzi no!

Questa volta è la volta buona che la bocca possiamo chiuderla per bene alla gente che, se non chiamiamo tutta, potrebbe notare: ‘ma come mai le mascherine distribuite ai cittadini (ma non tutti, solo amici e affini) qualche settimana fa dal Comune sono state portate a domicilio e ora tutti devono recarsi personalmente (quindi pure soggetti a rischio: anziani e ammalati, immunodepressi e invalidi) e direttamente in Comune? Così, visto che le tasse regionali le paghiamo tutti e se è per tutti un diritto allora vogliamo servircene, magari, per una buona volta, l’atto di sottomissione ‘all’autorità sovrana’ lo compiono tutti; ma, attenzione, non all’autorità a cui dovrebbe dirsi grazie. No! Ancora una volta ‘l’ autorità sovrana’ a cui inchinarsi è sempre e solo una! E così il real inchino viene formalmente organizzato con un bel ritrovo di gruppo, ma solo in ordine alfabetico, per una bella scampagnata aggregativa dove magari, dopo non esserci visti per 2 mesi, possiamo tutti scambiarci due parole e perché no, qualche microbo (che quelli è bene ricordarlo, per quanto si sciccottino, non muoiono mai tutti). E allora si, che bello, condividiamo tutti insieme un bel momento aggregativo, ma per il resto, mi raccomando state a casa, che la Protezione civile e i vigili girano sempre, notte e giorno, vi controllano, ma per distribuire i pesci e le mascherine, no, la Protezione civile e i vigili urbani non ci sono, perché dovete correre voi a vedere il ‘miracolo’ dal vivo. E i bambini e gli adolescenti? E no, quelli no (che importa? Mica votano!?!)!! I dispositivi sanitari a loro no, a loro niente, gli abbiamo già dato l’ovetto di Pasqua (ma non a tutti, l’offerta era 2×3: hai 3 figli? 2 uova ti bastano, il terzo bambino si diverte a scartare la carta)!

La mascherina loro se la costruiscono con la carta dell’uovo di Pasqua, tanto è grande, ne esce una pure per il terzo bambino! Ma a Caivano non possiamo andare: evidentemente i rimborsi benzina, che per tutte le altre missioni sono sempre puntualmente deliberati, questa volta non li stampano, eh già!:il conio è cambiato! E se gli altri sindaci si sono accordati per ritirarle insieme, noi no, dobbiamo andare da soli e non spendere nemmeno 40 euro di ‘vecchi euro’ (che a Caivano ce la facciamo ad andare e tornare secondo la guida Michelin); che magari i rimborsi benzina li conserviamo per quando tra qualche mese si potrà andare a racimolare un po’ di voti dalle parti di Caivano, ma oggi no, i bambini e i ragazzi restano senza mascherine! E allora a noi non resta che aspettare”.

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