Agropoli, 14 anni fa moriva Pasquale Picariello. La sua bara rubata ad ottobre: ecco la lettera della famiglia

Redazione Infocilento
Pasquale Picariello

AGROPOLI. Ricorre oggi il quattordicesimo anniversario della morte di Pasquale Picariello. Era la mattina del 6 maggio 2006 quando il 20enne agropolese perse la vita presso l’ospedale di Agropoli. Era stato portato lì durante la notte, dopo un incidente stradale avvenuto sulla strada litoranea, nei pressi del confine tra i territori dei comuni di Agropoli e Capaccio. Era a bordo di una Opel Astra che sbandò e finì fuori strada. Trasportato all’ospedale cittadino, inizialmente le sue condizioni non furono giudicate gravi. Il codice rosso scattò solo dopo qualche ora, ma Pasquale Picariello alle 7.50 morì.

La tragica morte di Pasquale Picariello e il furto della bara

La morte del giovane agropolese sconvolse l’intera comunità. Ma a destare ancor più rabbia e indignazione è stato l’episodio accaduto nell’ottobre scorso quando ignoti trafugarono dal cimitero di Agropoli la bara del 20enne. Ad oggi, nonostante le indagini serrate, non è stato ancora possibile individuare gli autori di quel furto. Ecco perché la famiglia di Pasquale ha voluto inviare una lettera aperta per manifestare e sfogare il dolore per quanto avvenuto e per le indagini che ad oggi non hanno ancora trovato un colpevole.

La lettera della famiglia

Oggi, a 14 anni dalla scomparsa di Pasquale, non possiamo recarci al cimitero per portargli un fiore, perché alcuni soggetti, perché non troviamo altro modo di come definirli, hanno deciso una sera di Ottobre, di trafugare la sua tomba e portare via la bara. Speravamo nella giustizia,ma anche quella ci ha abbandonati a noi stessi, non rendendosi conto di quanto dolore stanno ancora causando a due genitori ormai anziani e stanchi, ai quali è stato tolto un figlio per la seconda volta, ai fratelli e a tutti quanti hanno voluto bene a Pasquale. Chiediamo ancora ai Carabinieri di aiutarci, e non dirci semplicemente stiamo lavorando, perché non si può curare una ferita nell’anima,nel cuore, non si può far dimenticare la causa che ti fa mancare il respiro, che ti toglie il sonno e ti lascia un buco nero nel petto, ai genitori e a tutti noi. Ormai ci tocca pensare che non è vero che il tempo mette ogni persona dove si merita. Purtroppo chi fa del male è libero di malignare per sempre, e anche strappare la vita agli altri. Sono tutte belle frasi, quelle che dicono per rincuorarci, per sentirci meglio, ma no, non è vero niente. Il dolore non passa, alcune cose vengono semplicemente messe da parte in un angolo del cuore, nella soffitta della nostra vita, nel baule dei ricordi, ma basta che te lo ritrovi di fronte e si riparte da com’era prima.

Un grande bacio lo mandiamo a te Pasquale,ovunque tu sia, e vogliamo dirti che: “Nessuno muore sulla terra, finché vive nel cuore di chi resta”.

Infine vogliamo ringraziare la redazione di Infocilento per averci dato la possibilità di pubblicare il nostro sfogo. I familiari di Pasquale.

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