La distanza della didattica a distanza

Roberto Scola

Carissima Ministra della Pubblica Istruzione On. Lucia Azzolina

In questa mia rubrica : “Ai tempi del corona virus”, ho scritto a tante personalità del mondo della politica; dalla Cancelliera Tedesca Angela Merkel, al nostro Primo Ministro Conte, al Governatore della Campania De Luca. Mi sono rivolto a queste personalità, in punta di piedi, da semplice osservatore della realtà, non essendo un politologo, un economista ,un medico. Oggi scrivo a Lei ,essendo un Docente della Scuola Italiana da quasi vent’anni. Conosco tutto delle problematiche scolastiche, rispetto il suo ruolo, il suo eccezionale curriculum  ,il suo far parte di un mondo quello della Scuola che è stato sempre il suo mondo. In questo Paese, siamo stati abituati ad avere Ministri della Pubblica Istruzione ,che al posto di istruire, hanno distrutto tutto, ci siamo trovati nel corso degli anni ,un ingegnere al Ministero della Giustizia, un medico alla Funzione Pubblica, un laureato in lettere alle Politiche Agricole. Oggi però abbiamo una Docente al Ministero della Pubblica Istruzione. Una Prof.ssa con varie specializzazioni, che ha partecipato a vari concorsi nel nostro ambiente(come quello a Preside, tenutosi un anno fa).Per questo ,ho salutato con simpatia e  speranza ,la Sua nomina a Ministro della Pubblica Istruzione. Tuttavia  ci sono stati da parte Sua degli errori grossolani, faccio mie le parole di un collega Mario Bocola: “Mi riferisco agli Esami di Licenza Media e agli Esami di Stato della Secondaria  (Maturità) e alla celerità con la quale Lei, già nei primi giorni del mese di Aprile, a due mesi dalla conclusione naturale del corrente anno scolastico, abbia anticipato a tutti gli studenti le modalità dell’esame, suddivise in due piani A e B (in caso di rientro a scuola prima del 18 maggio oppure di non rientro dopo tale data). Egregio Ministro perché tanta fretta di annunciare le due forme di conduzione dell’esame di stato? Non poteva attendere dopo la metà del mese di maggio per far sapere a tutti gli studenti italiani come si sarebbero effettivamente svolti gli esami? Sarebbe stato logico ritardare di qualche mese questa decisione. In siffatto modo si vanifica tutto l’immane lavoro che noi docenti stiamo portando avanti con la didattica a distanza: si Ministro questo lavoro si perde, si annulla, non ha più senso e valore. Gli studenti stanno ormai capendo che saranno tutti ammessi all’esame di terza media e di maturità e, quindi, di conseguenza si sentono “autorizzati” sin da ora (cioè da inizio Aprile) a non studiare più, o meglio a studiacchiare alla carlona tanto l’esame lo supero lo stesso e il diploma me lo danno sicuramente”. Al di là di questo errore facciamo poi una seria riflessione sulla distanza della didattica a distanza.

Distanza geografica Nord –Sud. Non vorrei riproporre l’ennesima questione meridionale ,ma mentre al Nord il sistema è stato efficiente sin dall’inizio, qui abbiamo avuto più difficoltà soprattutto tecniche(linee fatiscenti).

Distanza socio-economica. Al Sud solo  il 20-25% delle famiglie e dei ragazzi accede alla modalità di didattica a distanza. Moltissime famiglie  non possiedono un pc e/o una connessione veloce, e lo smartphone non consente di attivare tutte le funzioni della piattaforma Argo la più appropriata.

DISTANZA dei corpi. Attraverso la relazione tra i corpi è possibile “produrre” apprendimento profondo e di senso, che genera trasformazioni in se stessi e nel mondo. Per insegnare ed apprendere è indispensabile la vicinanza, emotiva ed emozionale che si disegna con lo sguardo, il tono della voce, l’intelligenza del gesto al passaggio opportuno di una lettura, di una spiegazione, di un esercizio.

A partire da queste distanze possiamo ri(partire),per non farci trovare impreparati, per poter attuare definitivamente l’articolo 3 e 34 della Costituzione Italiana a cui si ispira la Scuola italiana.

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