Da Salvi (NI) Ci salvi chi può

Roberto Scola

In questa mia rubrica : “Ai tempi del Corona Virus”, che trova ospitalità in Infocilento, avevo deciso di occuparmi di tutto  fuorchè di politica nazionale e locale. Questo non per vigliaccheria o per non esporre il mio pensiero, ma perché ritenevo e ritengo opportuno in questo momento così delicato della vita repubblicana,(mai dal dopo guerra avevamo visto, ma nemmeno pensato, che potesse accadere tutto questo)che lo scontro eterno guelfi /ghibellini che ha sempre caratterizzato il nostro Paese, fosse cosa passata, soprattutto  in tempo di guerra, anacronistica quando la guerra è  soprattutto con noi stessi ; nel vivere quotidiano, nel combattere l’ansia ,nel trovare la normalità in un mondo anormale. Sono nate così le mie riflessioni, che hanno avuto un ottimo riscontro nei lettori di Infocilento. Dalla lettera aperta alla   Merkel ,al virus spiegato a mia figlia; dalla lettera aperta al premier Conte, alle mie opinioni per altro diffuse su Trump e Johnson. Mai volevo occuparmi di Salvini. Adesso  la misura è colma. Non si può tacere. In un momento così drammatico siamo fortunati a non essere governati da questo soggetto.

Il rischio ad agosto scorso era stato altissimo ,il partito dei dispetti reciproci era dietro l’angolo, ancora oggi non scherza ,vuole un cambio in corsa, magari affidando il tutto a Mario Draghi, grande personalità senza ombra di dubbio, ma adesso a tutto si può pensare tranne che un cambio di governo con questa situazione. L’ottimo Conte ha mostrato capacità e sangue freddo, avrà fatto anche errori ,ma sfido chiunque a non  trovare problemi  o ad avere esitazioni. Per di più, il nostro Professore di Diritto era a digiuno di quella esperienza politica, necessaria in questi casi. Se ci guardiamo intorno abbiamo la Merkel malata, ormai da tempo  al tramonto politico, Macron ambiguo come sempre( un po’ filo tedesco, un po’ per i Paesi del Sud…dipende la pandemia come va in Francia) ,il “selezionatore della specie in Inghilterra” Johnson, non ha bisogno di commenti,  poi c’è Apri e Chiudi  Trump il Presidente che un giorno si e l’altro pure ,dice tutto è il contrario di tutto. A questo punto esco dal balcone, metto in vista il tricolore italiano, comincio a  cantare meno male che Conte c’è. Ma ritorniamo a Salvini. Il siparietto dell’eterno riposo recitato dalla D’Urso è uno schiaffo alla pietas, l’esternazione  dell’altro giorno, di aprire le Chiese a Pasqua è semplicemente assurda(poi smentita). Non voglio entrare in disquisizioni etiche  o religiose, la fede  è una dimensione personale ed intima ,pubblicizzarla alla prima crisi di governo o in un contesto mondiale drammatico è inopportuno e vomitevole.

Solo che ,il nostro  “ statista”, non né azzecca una da quando ad agosto annunciò la crisi di governo in diretta dal Papete di Milano Marittima. Saranno stati i troppi cocktail. Ripercorriamo i fatti, non le opinioni riprendendo un articolo di Marco Travaglio:-  Il 21 febbraio, giorno della scoperta del primo focolaio a Codogno, annunciò subito il suo antivirus: “Conte sospenda Schengen o si dimetta”. E l’indomani, mentre il governo varava il decreto per sigillare la zona rossa lodigiana, si spiegò meglio: “Sigillare i confini per fare adesso quello che non si è fatto prima….. Meglio tardi che mai”. La trovata restò fortunatamente lettera morta, anche perché avrebbe coronato il sogno dei sovranisti anti-italiani d’oltreconfine: non impedire agli stranieri di entrare, ma a noi di uscire.  Il 23 febbraio, ancora linea durissima: “Forse ora qualcuno avrà capito che è necessario chiudere, controllare, blindare, bloccare, proteggere prima che il disastro sia totale?”  Il 27 febbraio, rientrò a Roma per farsi ricevere da Mattarella e comunicargli  l’idea di un governo di unità nazionale.  Quando uscì cominciò ad esternare nuove idee, l’uomo del “chiudere tutto” era già passato all’“aprire tutto”: “Ho chiesto di aprire tutto quello che si può: fabbriche, centri commerciali, teatri, bar”. Il 2 marzo, altra mossa geniale in un’intervista allo spagnolo El País  dichiara che il governo italiano “non è in grado di gestire la normalità né tantomeno l’emergenza”. Lui sì che avrebbe saputo cosa fare, per sgominare il contagio con le nude mani: “La Lega aveva dato l’allarme più di un mese fa, chiedeva di far scattare le quarantene già il 30 gennaio. Ma i partiti al governo ci dissero che stavamo esagerando. Se si fossero mossi prima, non avremmo ora così tanti problemi”. Strano che, governando le due regioni ospitanti gli unici focolai d’infezione (il Lodigiano e il Padovano), si fosse scordato di avvertirne i rispettivi governatori della lega, peraltro 21 giorni prima che i due focolai fossero scoperti, con una preveggenza davvero invidiabile. E siamo al 4 marzo. Il governo chiude quasi tutto per due settimane…….non va bene neppure stavolta: “Un Paese serio e civile aiuta le mamme e i papà che lavorano” (qualunque cosa voglia dire). Per aiutare seriamente imprese e famiglie italiane in difficoltà servono subito almeno 20 miliardi”. Uno non fa in tempo a segnarsi i 20 miliardi….. E non basta, perché nel frattempo ha pure intimato il “blocco immediato di pagamento di tasse, mutui, affitti, bollette, cartelle esattoriali e burocrazia varia in tutta Italia”. Senza dimenticare le altre misure previste dal piano antivirus della Lega: “moratoria fiscale”, “esenzione Imu”, “cassa integrazione in deroga su tutto il territorio”, “interventi nel settore credito”, “indennità mensili ai lavoratori autonomi”.  “estensione della zona rossa a tutto il Paese” (che, per chi voleva “riaprire tutto”, non è male) il blocco delle tasse costerebbe da solo 470 miliardi chi lo paga lo stipendio agli operatori sanitari?-Non mi resta che dire :”Da Salvi(NI)ci salvi chi può.

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