Cilento e Diano piangono due vittime del coronavirus

Ernesto Rocco

La giornata di ieri è una delle più nere da quando è scoppiata la pandemia di coronavirus. Le comunità del Cilento e Vallo di Diano piangono due loro cari. Nella tarda mattinata la notizia del decesso di Alfonso Migliorino, 53 anni, di Agropoli. Era ricoverato da 11 giorni presso il reparto di rianimazione dell’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania. Domenica 15 marzo aveva avvertito una crisi respiratoria. Immediati i soccorsi, il trasferimento presso il nosocomio vallese e poco dopo il ricovero in terapia intensiva. Le sue condizioni erano apparse subito gravi.

I medici avevano tentato anche di utilizzare la terapia sperimentata all’istituto Pascale di Napoli nella speranza di ottenere un miglioramento delle sue condizioni. Di fatto, però, nonostante il farmaco sembrava avesse potuto dare un miglioramento per il 53enne agropolese non c’è stato nulla da fare. Come sia rimasto contagiato dal coronavirus resta al momento un’incognita ma è molto probabile che l’abbia contratto proprio a bordo di un treno, durante il lavoro.

La notizia della sua morte si è diffusa velocemente in città. Alcuni stentavano a crederci. Tanti i messaggi di cordoglio per lui e la sua famiglia che a causa delle restrizioni dovute all’emergenza non potrà neanche riabbracciarlo per l’ultima volta. Alfonso Migliorino era conosciuto e stimato in città. Per anni è stato un volontario della Croce Rossa, partecipava a numerose attività di volontariato e beneficenza. Era inoltre attivo politicamente e più volte era stato candidato come consigliere alle elezioni comunali. “Il gigante buono”, così in tanti lo chiamavano, ha lasciato un vuoto incolmabile. “Abbiamo aspettato, sperato, pregato che questa notizia non arrivasse. Ora affranti, piangiamo per te caro Alfonso”, è il commento del sindaco Adamo Coppola. A piangerlo la moglie, due figli, tanti familiari ed amici.

La seconda vittima di un’infausta giornata è Domenico Tierno, 72 anni, di Montesano sulla Marcellana. Anche lui era in ospedale, a Scafati. E’ morto nella mattinata in seguito ad una grave crisi. A complicare la situazione le pregresse patologie respiratorie. A darne notizia il sindaco Giuseppe Rinaldi. Domenico era un uomo mite e buono, dedito alla famiglia e alla comunità, operoso con gli altri e ben voluto da tutti. Marito e padre premuroso ed attento, particolarmente legato ai suoi nipoti a cui era fortemente legato. “Lo ricordo per il suo impegno costante, generoso, continuo nella Parrocchia e nell’associazionismo. Domenico era uomo di valore e di valori, umile e grande lavoratore”, ha detto il sindaco Rinaldi. “Ci sarà il modo, appena usciamo da questa emergenza, per piangere e salutare, come meritava, Domenico”, ha concluso il primo cittadino.

Prima di Alfonso e Domenico si erano registrati altri tre decessi: il primo a perdere la sua lotta contro il coronavirus è stato il parroco di Caggiano, don Alessandro Briglione. Poi il decesso di Luigi Morello, caposquadra dei vigili del fuoco di Sala Consilina. Ieri anche il decesso di un anziano che viveva nella casa di riposo Juventus del centro valdianese. Sono 5 le vittime del coronavirus nel comprensorio di Cilento e Diano.

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