Cuccaro Vetere: una piazza per Antonio Valiante

Sergio Pinto

CUCCARO VETERE. Piazza Umberto I diventerà presto Piazza Antonio Valiante. La cerimonia di intitolazione che avrebbe dovuto portare anche allo scoprimento di un monumento artistico alla sua memoria, era in programma per il prossimo 22 marzo, ovvero nell’anniversario della nascita del politico cilentano. Data l’emergenza sanitaria nazionale legata al coronavirus, però, tutto è stato rinviato a data da destinarsi.

Una piazza per Antonio Valiante: i motivi della scelta

La scelta dell’amministrazione comunale di Cuccaro Vetere di intitolare una piazza ad Antonio Valiante e di installarvi una raffigurazione artistica non è casuale: Valiante è stato l’uomo ed il politico che ha saputo rendere alla piazza principale del suo amato paese il suo significato, letterale ed intrinseco, più autentico: Agorà, il luogo fondamentale di raduno e confronto dei cittadini.

“Chi ha avuto la fortuna e l’onore di conoscerlo potrà ricordarlo, infatti, passeggiare in lungo ed in largo per quella piazza, in compagnia dei suoi paesani, ora pensoso e riflessivo nell’ascoltare le istanze del popolo, ora animato da fervore retorico nell’educare ad un altissimo senso civico e politico i suoi interlocutori, ora semplicemente allegro e spensierato con gli affetti e le compagnie di una vita”, sottolineano da palazzo di città.

Sempre e comunque l’agorà è stata, con lui, il luogo della riflessione e della discussione pubblica, che animavano e accompagnavano ognuna di quelle passeggiate, rendendo davvero vivo, di uno spirito impalpabile e carico di passione civile, quello che fu il vero cuore politico del Cilento.
E su quella stessa piazza l’Onorevole Valiante ha vegliato quotidianamente, affacciandosi semplicemente dal suo balcone, e rassicurando col saluto della mano ed un sorriso complice ed affettuoso i tanti compaesani di cui seppe essere il principale riferimento.

Niente di più spontaneo e naturale, dunque, che quella piazza, già intitolata al re Umberto I, prenda il suo nome, “così evocativo e ispiratore, attraverso cui aspirare a che l’agorà possa ritornare ad essere ancora quel crogiolo di animi e forgia di nuovi spiriti politici rinnovatori, di cui il Cilento oggi più che mai fame e bisogno”, dicono dal Comune.

L’evento dell’intitolazione per ora è solo rimandato. Quando l’emergenza sarà cessata sarà organizzato un grande evento al quale saranno invitati i rappresentanti delle comunità cilentane.

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