Un’app per il coronavirus: un cilentano nel team

Ernesto Rocco

PERDIFUMO. Si chiama SM_Covid19 – app ed è un’applicazione che servirà per valutare il rischio di trasmissione del virus attraverso monitoraggio del numero, della durata e del tipo di contatti. Nel team che sta provvedendo al suo perfezionamento c’è anche un cilentano. Si tratta di Luigi Di Biasi, Dottorando al Dipartimento di Informatica presso l’Università degli Studi di Salerno e originario di Perdifumo.

Come funziona l’app

L’app elaborata dalla SoftMining acquisisce un ID univoco di tutti gli smartphone in prossimità di un utente e ne conserva la durata. La scansione avviene ogni 60 s anche con l’app in background. Ogni 60 min i dati aggregati vengono salvati su un database google firebase messo in condivisione con le autorità sanitarie.

La probabilità di contagio viene calcolata sulla base di un semplice modello che tiene conto di durata del contatto, dei giorni trascorsi dal contatto e dal numero di questi contatti.

Tutti i dati acquisti e il rischio calcolato sono accessibili alle autorità sanitarie. Gli ospedali possono leggere i dati di rischio ed aggiornare lo stato di una persona (negativo o positivo al test). Il rischio calcolato per il singolo utilizzatore è funzione dei dati degli altri utilizzatori. Se una persona risulta positiva al test, il rischio di ogni altra persona con la quale questa sia venuta in contatto viene aggiornato automaticamente. In poche parole, se una persona con la quale si ha avuto un contatto 5 giorni prima si riveli positiva, il rischio di contagio viene aggiornato sul suo cellulare
Ciascuno riceve le informazioni sul proprio stato di rischio, non su quello di altri. È garantito un completo anonimato.

L’applicazione non permette di geolocalizzare l’utente, né di renderlo riconoscibile, ma si limita unicamente a tenere traccia del numero, della durata e del tipo di contatti. Le informazioni vengono condivise con le autorità sanitarie.

I cittadini saranno informati in tempo reale di eventuali contagi e potranno spontaneamente adottare misure cautelative (isolamento volontario) nei confronti delle persone più vicine. Le autorità sanitarie avranno uno strumento importante per concentrare i test sulle persone che hanno realmente avuto contatti efficaci.

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