Riapertura ospedale di Agropoli, caso in Parlamento

Elena Matarazzo
Senatore Castiello

Apertura dell’ospedale di Agropoli, caso in Parlamento. La richiesta parte dal senatore Francesco Castiello che evidenzia l’importanza del presidio sanitario in questa fase di emergenza.
“È timore fondato e diffuso che le strutture ospedaliere nella provincia di Salerno, a sud del capoluogo, non hanno reparti di terapia intensiva sufficientemente attrezzati con ventilatori polmonari, indispensabili per fronteggiare le patologie conseguenti all’infezione che, se non debitamente curate, hanno esito letale – scrive il parlamentare del Movimento 5 Stelle – Nel piano sanitario della Regione Campania, a quanto risulta, non è previsto l’adeguamento dei reparti di terapia intensiva all’interne delle strutture ospedaliere presenti sul territorio cilentano e valdianese (Agropoli, Vallo della Lucania,
Roccadaspide, Polla, Sapri ecc.). Rimane incomprensibilmente vuoto ed inutilizzato,
quindi, il P.O. di Agropoli che, per capienza, potrebbe ospitare un reparto di terapia
intensiva di circa 100 posti letto”.

Secondo il senatore L’ospedale di Agropoli offrirebbe ai contagiati da Covid-19 ospitalità ed assistenza ben più funzionali rispetto a precarie sistemazioni sottotenda e potrebbe costituire, anche in considerazione della felice posizione di Agropoli, servita dalla strada a lunga
percorrenza SS 18 VAR di recente ripavimentata, un adeguato ed efficiente punto di assistenza per le comunità della vasta area del Cilento e del Vallo di Diano”

Di qui la richiesta ai Ministro della Salute e al Ministro per gli Affari Regionali di saperre “se sono a conoscenza delle gravi deficienze nelle quali versano le strutture ospedaliere del Cilento e del Vallo di Diano e quali misure intendono assumere, in termini di estrema urgenza, considerata l’impellente necessità di fronteggiare la prevedibile espansione dell’epidemia ed in particolare quali iniziative intendono adottare per iltempestivo allestimento nell’ospedale di Agropoli delle strutture di terapia intensiva
tecnicamente attrezzate e pienamente operative”.

A sollecitare l’interrogazione il neonato Comitato Azione Civica che ha come portavoce l’ormai ex consigliere comunale Consolato Caccamo.

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