Agropoli: dichiariamo il Sacro Scoglio “Monumento Storico-Religioso” e ricollochiamo la Lapide sullo Scoglio di San Francesco

Ernesto Apicella

Sono trascorsi circa 800 anni da quando nel 1222, in base alla storiografia ufficiale, San Francesco d’Assisi venne in missione ad Agropoli.
San Francesco stava attraversando l’Italia Meridionale per divulgare il suo nuovo messaggio di pace e di fratellanza tra Cristiani e Musulmani.
Infatti nel 1219, nella sua Missione in Terra Santa, all’arrivo in Egitto, il Poverello d’Assisi non aveva una posizione chiaramente anticrociata.

Ma l’esperienza avuta in Terra Santa, lo portò a rifiutare totalmente la guerra, anche per scopi “religiosi”. Inoltre, San Francesco d’Assisi si era reso conto che il viaggio dei pellegrini in Terra Santa era gestito dalle “spade” dei Templari negli  Spedali (Ospedali). Per cui pensò di edificare una serie di Conventi sulle vie percorse dai pellegrini, dove essi avrebbero trovato non solo ricovero, ma anche assistenza spirituale. Un percorso spirituale che, convento per convento, li avrebbe purificati, per presentarli puri nell’animo e nel corpo in Terra Santa. Nei primi giorni del 1222, San Francesco d’Assisi intraprese il suo viaggio  nell’Italia Meridionale e giunse ad Agropoli in primavera, dove fece il “Miracolo dei Pesci” e pose la prima pietra del Convento che, probabilmente, fu aperto al culto francescano nel 1230.

Alcuni documenti Storico-Religiosi

1) Una delle più antiche pubblicazioni che ci testimoniano la presenza del Santo ad Agropoli è “Vita del serafico Patriarca S.Francesco d’Assisi”  di Padre Candido Chalippe Recoletto, pubblicato nel 1728.

Nel libro quarto si legge :“(…) Si partì al principio dell’anno 1222 per andar nella Terra di Lavoro, nella Puglia, e nella Calabria; e durante questo viaggio, il Signore di Lui si servì per operare gran Miracoli(…).

A pagina 216 è riportata la notizia che: “(…) Gli abitanti d’Agroboli, che alla prima erano stati insensibili a’ suoi discorsi, furono da compuzione trafitti, e gli diedero un convento, dopo d’esser veduti rimproverar la durezza dei loro cuori da una quantità di pesci, che Iddio fece adunar intorno ad uno scoglio, d’onde Francesco predicava la verità, che quel popolo ascoltar non voleva(…)”.

Questo libro ci fornisce alcuni elementi importanti:

San Francesco visitò Agropoli nel 1222; gli agropolesi non lo ascoltarono; parlò ai pesci dallo scoglio; il Convento fu costruito dagli agropolesi per onorare la sua presenza. 

Sono tutti elementi che ci confermano non solo la validità della tradizione orale, ma anche l’importanza storico-religiosa dei luoghi in cui sorgono il Convento e lo Scoglio;

2) Nell’Ottobre del 1956 fu inviata una lettera alla Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, da frate Lorenzo Berardini, Padre Superiore dei Frati Minori della Basilica di San Francesco d’Assisi. Egli era stato invitato ad Agropoli per presenziare alla cerimonia, ma per impegni legati alle celebrazioni francescane, non era intervenuto. Aveva inviato un sentito messaggio augurale, che fu letto da Monsignor Francesco Marrocco. La lettera riveste una notevole importanza storica, giacché essa contiene la certificazione, fatta da uno dei massimi esponenti del francescanesimo italiano, della presenza di San Francesco d’Assisi ad Agropoli nel 1222.

In grassetto i passaggi fondamentali:

“Nel giorno solenne in cui, o San Francesco d’Assisi, alla presenza delle autorità e del popolo festante si benedice nel nome della Santissima Trinità la grande Croce e si inaugura la lapide che commemora il pulpito provvisorio da Te scelto, o primario Patrono d’Italia, per predicare alla  popolazione di Agropoli nel lontano secolo XIII. (…)
(…) Ed ora innalza su di noi la tua scarna mano contrassegnata dal rosso sigillo di Cristo e ripeti su ciascuno di noi la Benedizione che dicesti al tuo discepolo Leone: < Il Signore ti Benedica e ti custodisca; volti la sua faccia verso di te e ti dia pace! Il Signore ti dia la sua Santa Benedizione! >”.

Numerose, esclusive ed inedite testimonianze le troverete visitando la pagina Facebook “Il Miracolo dei Pesci di San Francesco d’Assisi ad Agropoli”

La Croce e lo Scoglio

Nel 1899, Carmine Troisi, Sindaco di Agropoli dal 15 Ottobre 1897 al 27 luglio 1902, eresse una Croce in ferro sullo Scoglio. Egli, durante il suo mandato di Sindaco, si fece promotore di numerose iniziative pubbliche quali: apertura dell’Ufficio Postale con relativo telegrafo; progettazione del primo Piano Regolatore di Agropoli; riqualificazione degli “Scaloni” per facilitare l’accesso al Borgo Storico; inizio dei lavori della nuova strada Agropoli – Santa Maria di Castellabate; restauro dell’antica e fatiscente Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo. Una testimonianza diretta che la croce sormontava lo scoglio, già nei primi anni del XX secolo, ci giunge dal Prof. Nicola Forlenza, che nel 1914 scrisse il libro “La Leggenda di San Francesco in Agropoli” pubblicato nel 1926.

Il 26 settembre del 1956, nel giorno e mese della nascita di San Francesco

(26 settembre 1182), su iniziativa dello storico-giornalista Michele Rinella ed offerte da Franco Perrone, agropolese emigrato in America, furono poste sullo scoglio, una grande croce di cemento ed una lapide di marmo. Opere realizzate dal signor Domenico Milite e trasportate, via mare, da Giulio Sabino e da un amico muratore.

Sulla Lapide furono incise le seguenti parole: “Da questo scoglio, sacro pulpito di fortuna, alla presenza di un popolo incredulo, nella primavera del 1222, S.Francesco d’Assisi parlò ai pesci.
Dagli <Annales Minorum> ad anno 1222. Devoto omaggio di Franco Perrone, settembre 1956”. Successivamente la Croce, a causa delle mareggiate, fu sostituita ed issata più volte sullo scoglio.   

Domenica 7 Ottobre 1956, alle ore 16, si svolse un sentito e partecipato pellegrinaggio al Santo Scoglio. Erano presenti numerosi fedeli provenienti dal Cilento, guidati da Mons. Francesco Marrocco, della Parrocchia SS. Pietro e Paolo, e da Mons. Carmelo Merola, della Parrocchia Madonna delle Grazie. Erano presenti Padre Sinforiano, del monastero di Copersito Cilento ed il Priore del Convento di Pollica, Padre Giovanni Siviglia. Monsignor Francesco Marrocco impartì la benedizione alla Croce e alla Lapide issate sullo scoglio.

Progetto di recupero, riqualificazione e valorizzazione dei luoghi santi di San Francesco

In conclusione, consentitemi di sottolineare la necessità per la comunità agropolese di mobilitarsi nel promuovere, in sinergia con le autorità religiose e politiche locali, un progetto di recupero, di riqualificazione e di valorizzazione dell’intera area dove San Francesco compì il “Miracolo dei Pesci” e fondò un suo Convento. Questi Santi Luoghi, che hanno visto nel presenza fisica, non virtuale, di San Francesco d’Assisi e di San Daniele da Fasanella, rappresentano per noi agropolesi un inestimabile valore storico religioso che, fino ad oggi, ci è sfuggito e che non abbiamo saputo sviluppare. Credo che un serio, concreto e condiviso progetto storico religioso possa, non solo contribuire ad arricchire moralmente e materialmente il nostro bagaglio culturale, ma anche creare un’ottima occasione per attrarre quel Turismo Religioso desideroso di conoscere i veri luoghi Santi del nostro Cilento. Il primo passo potrebbe essere quello di dichiarare lo Scoglio di San Francesco d’Assisi “Monumento Storico-Religioso”. Ciò consentirebbe di mettere in atto una serie di iniziative per preservare e salvaguardare questo Sacro Scoglio che rappresenta un bene storico-religioso di interesse pubblico. Inoltre subito si potrebbe ricollocare la Lapide sullo Scoglio a cura dei soci delle associazioni scriventi. Chiudo con le parole che pronunciò Padre Floro di Zenzo nel 1956: “…Agropoli ha ora un nuovo centro d’attrazione, che dovrà sempre valorizzare e potenziare nei secoli: il Sacro Scoglio di San Francesco”.

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