Salernitana: una vittoria che vuol dire grande spinta verso l’obiettivo playoff

Redazione Infocilento
stadio arechi
salernitana

L’ultima vittoria ottenuta contro il Livorno, ha comportato un vero e proprio salto in classifica da parte della Salernitana, che adesso si trova al quinto posto in classifica, davvero ad un passo rispetto a Frosinone, Spezia e Crotone. Un risultato che probabilmente nemmeno il tifoso più ottimista si sarebbe potuto attendere ad inizio stagione, ma c’è da dire che anche coach Ventura ha fatto un buonissimo lavoro. È chiaro che non ci sono possono essere certezze sulla partecipazione alla post-season, ma sognare è lecito. E c’è già chi si immagina in Serie A, a sfidare big come Inter, Juventus, Lazio o Napoli.

Ebbene, ci sono alcuni giocatori che hanno giocato proprio nelle squadre più importanti in Italia, che adesso invece militano in un altro campionato, che da più parti viene definito come il più bello e competitivo di tutto il mondo, ovvero la Premier League. I tre giocatori in questione sono Angelo Ogbonna, difensore ex Juventus e Torino, Felipe Anderson, che ha visto la maglia della Lazio, e Carlos Sanchez, ex centrocampista della Fiorentina, e sono stati protagonisti di un’interessante intervista su L’insider. Si parla di differenze tra la Premier League e la Serie A italiana, che rappresentano anche un differente modo di interpretare il calcio.

La principale differenza tra i due campionati è sicuramente dal punto di vista tattico, come ha voluto mettere in evidenza anche Angelo Ogbonna. In Inghilterra, si gioca con molta più intensità, mentre in Italia l’approccio al gioco è decisamente più tattico. Anche in Premier, però, ci si sta adeguando, con una maggiore organizzazione portata anche dall’arrivo su diverse panchine di allenatori di stampo europeo.

Un aspetto molto interessante che è stato messo in evidenza da parte di Felipe Anderson, è certamente che in campo non si smette nemmeno un secondo di correre. La palla non si ferma mai e c’è anche molto meno tempo per pensare a come posizionarsi in campo o alla giocata da fare: le due squadre si affrontano a viso aperto, cercando di attaccare sempre e di segnare, mentre sui campi italiani c’è molto più equilibrio sotto il profilo tattico.

I duelli che si vengono a creare per via di questi ritmi sempre molto intensi. Come ha spiegato benissimo Angelo Ogbonna, in Italia il lavoro di squadra, anche in fase difensiva, è molto importante, mentre in Inghilterra si tende di più a scontrarsi negli uno contro uno e gli aiuti difensivi arrivano poco di frequente. Anche gli allenamenti in settimana sono diversi: fino a qualche anno fa, come ha rivelato Ogbonna, erano molto meno intensi e duri in confronto a quelli in Italia. Adesso, anche per via dell’arrivo di nuovi manager di stampo italiano ed europeo, le cose stanno piano piano cambiando e le sessioni di allenamento cominciano ad essere simili anche a quelle organizzate dalle compagini italiani. C’è, però, una differenza da mettere in evidenza: in Italia, la pratica della doppia seduta di allenamento è ormai acclarata, mentre in Premier League questo aspetto manca, visto che ci si concentra molto di più sulla seduta del giorno in cui si disputa la partita. Nonostante gli allenamenti più duri e frequenti, però, l’Italia manca a tutti e tre.

 

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