La testimonianza di un cilentano a Codogno: “Situazione surreale”

Luisa Monaco

«E’ una situazione difficile, stiamo vivendo momenti di ansia e preoccupazione, ma soprattutto ci troviamo a vivere in una condizione del tutto anomala». Così un giovane cilentano residente a Codogno racconta la quarantena cui i cittadini del centro lombardo sono stati costretti dopo il sorgere dei primi focolai di coronavirus. Il trentenne, che da alcuni anni lavora al nord, preferisce non rivelare la sua identità per non creare fobie tra i suoi amici cilentani dove la paura sembra quasi essere più diffusa che al nord.

«Non si esce, siamo spaesati, non sappiamo come comportarci. La vita frenetica della città si è trasformata. In giro c’è un surreale silenzio interrotto solo dalle sirene delle ambulanze». «Per strada c’è poca gente, gran parte dei negozi sono chiusi – prosegue – quelli aperti sono praticamente vuoti. Stiamo ancora cercando di capire come possiamo organizzarci».

Lo stato d’ansia che coinvolge un po’ tutti e arriva fino al Cilento. «In questo momento siamo spaesati, non siamo affetti da coronavirus, abbiamo eseguito i test, ma sappiamo che questi sono provvedimenti precauzionali. La paura c’è ma avverto forse un’ansia maggiore nel Cilento dove le notizie arrivano amplificate, in tanti mi stanno chiamando e sembrano essere più allarmati di me», dice il giovane cilentano. «Si tratta di aspettare sperando che i disagi siano ridotti al minimo– conclude – invito tutti a prestare attenzione ma a non farsi prendere da ansie e paure».

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