1949, Ingrid Bergman e Roberto Rossellini ad Agropoli

Ernesto Apicella

Le cronache giornalistiche dell’epoca ci raccontano che lunedì 4 aprile 1949, verso mezzogiorno, giunsero ad Agropoli l’attrice Ingrid Bergman ed il regista Roberto Rossellini, con al seguito numerosi attori e una troupe cinematografica. Ma cosa ci facevano ad Agropoli Ingrid Bergman, grandissima attrice, bellissima, raffinata, intensa, e Roberto Rossellini, regista italiano, uno dei padri del Neorealismo?

Nella primavera del 1948, quella che allora era la più famosa attrice del mondo (aveva girato “Casablanca”, “Per chi suona la campana”, “Notorious” e ricevuto quattro nomination all’Oscar) scrisse un’appassionata lettera al maestro del neorealismo italiano: “Caro Signor Rossellini – vi si leggeva – ho visto i suoi film “Roma città aperta” e “Paisà” e li ho apprezzati moltissimo. Se ha bisogno di un’attrice svedese che parla inglese molto bene, che non ha dimenticato il suo tedesco, non si fa quasi capire in francese e in italiano sa dire solo “ti amo”, sono pronta a venire in Italia per lavorare con lei”. Roberto Rossellini non esitò a scritturare l’attrice svedese per il suo nuovo grande progetto, una trilogia di film che comprendeva anche “Stromboli, Terra di Dio”, oggi considerato un classico del neorealismo italiano. Nel film la Bergmam recita il ruolo di Karin…una profuga lituana ed ex collaborazionista dei nazisti, che sposa un soldato siciliano per sfuggire al campo di prigionia. Stabilitasi a Stromboli, Karin rimane incinta ma non riesce ad adattarsi alla mentalità tradizionalista del luogo. Le incomprensioni con il marito e le frequenti eruzioni del vulcano, che mettono a rischio la vita del suo bambino, la convincono a fuggire dall’isola. Ma dopo aver rischiato di morire a causa delle esalazioni sulfuree dello Stromboli, si rassegna a rimanere sull’isola, rivolgendosi a Dio per salvare il proprio bambino. Per la sua interpretazione la Bergman vinse il Nastro d’Argento.

 Nei mesi di preparazione e di lavorazione del film, Rossellini non tardò ad instaurare un rapporto più che amichevole con la Bergman, nonostante che in quel momento fosse legato all’attrice romana Anna Magnani. Un amore travolgente che causò non pochi scandali nell’ambiente cinematografico, in quanto la Bergman era sposata con Petter Lindstrom. La Magnani si vendicò girando in quella stessa estate del 1949 il film “Vulcano”, con Rossano Brazzi. Nel 1950, i due film furono presentati in contemporanea a Roma. Al botteghino “Stromboli, terra di Dio” battéVulcano”.

 La nostra storia inizia nei primi giorni del mese di Febbraio del 1949. Dopo aver lasciato Amalfi, Roberto Rossellini e Ingrid Bergman si fermarono a Salerno. Il regista per il suo film “Stromboli, Terra di Dio”, avendo deciso di affidarsi ad attori non professionisti da affiancare alla Bergman, tenne dei provini ad alcuni pescatori, come aveva già fatto in costiera amalfitana. A Salerno scelse due pescatori: uno dei due era Mario Vitale, che divenne nel film il partner della Bergman. Lunedì 4 aprile, Rossellini e la Bergman lasciarono Salerno con al seguito gli attori e la troupe cinematografica, destinazione Reggio Calabria. La prima tappa mattutina fu a Paestum. La coppia visitò l’area Archeologica, ammirando la maestosità dei tre Templi dorici. Dopo aver scattato alcune foto ricordo, la carovana cinematografica riprese la SS18 alla volta di Agropoli. Qualcuno a Paestum aveva consigliato a Rossellini di fermarsi ad Agropoli, per visitare il borgo dei pescatori e per gustare a pranzo la famosa “zuppa di pesce” del Ristorante Carola.

 Verso mezzogiorno giunsero nella sonnacchiosa Agropoli, parcheggiando in Piazza Vittorio Veneto. La carovana, molto rumorosa, era composta   dall’auto guidata da Rossellini, con a fianco la Bergman; un autobus, con gli attori e la troupe cinematografica; un camion con le attrezzature per le riprese del film. La notizia dell’inattesa visita della Bergman, Diva del Cinema Internazionale, si diffuse in un baleno. Piazza Vittorio Veneto si riempì di agropolesi, accorsi per ammirare e salutare la meravigliosa attrice che indossava un semplice, ma elegante, golf blu scuro su pantaloni di flanella grigia. Il gruppo, scortato da numerosi agropolesi, attraversando Corso Garibaldi, via Mazzini e piazza Roma, si fermò al Ristorante Carola per il pranzo. Nell’attesa, Roberto Rossellini, mentre Ingrid Bergman si rinfrescava in una camera dell’Albergo, scese nella Marina, tra i pescatori, per cercare qualche attore per il suo film. Erano gli anni degli attori che di copioni non sapevano nulla e diventavano struttura portante di film, passati alla storia come capolavori. Parlando con i vecchi pescatori della Marina si fece raccontare alcuni canti agropolesi:

“Aggio da parte, aggio da partire
cu la barchetta lu mare girare,
quanno aggio arrivato nmiezzo mare 
– O marenare, tornami a girare – 
Lu marenare lu vulia sapere 
qual è la causa ca tu vuoi tornare.
Tengo nennillo mio ‘nterra a l’arena,
lu core nun me dice ri lasciare”.

A quanto mi risulta, non trovò attori per il suo film e salutando tutti i presenti cordialmente, rientrò al Ristorante Carola. Il gruppo gustò, probabilmente, la “zuppa di pesce” o la “frittura di paranza”, ma certamente apprezzò la bontà e la genuinità della cucina di mamma Carola. Verso le 16.30, ripresero la SS18 alla volta di Reggio Calabria. Il 6 aprile, con il motopeschereccio “San Lorenzo” Ingrid e Roberto giunsero a Stromboli. Nei primi giorni, il regista proseguì la ricerca degli attori tra la gente del posto. Le riprese di “Stromboli” iniziarono il 10 aprile e si conclusero il 22 agosto. Quando il film “Stromboli, Terra di Dio”, giunse ad Agropoli, fu proiettato per circa una settimana nel Cine Teatro “Adua”. Gli agropolesi accorsero numerosi, perché curiosi di vedere il film che aveva portato ad Agropoli, Ingrid Bergman e Roberto Rossellini, due star del Cinema internazionale.

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