Coronavirus, dal Cilento spedite centinaia di mascherine in Cina

Gennaro Maiorano

L’effetto coronavirus incide anche sul servizio postale. Tra Agropoli e Capaccio Paestum, infatti, diversi cinesi stanno acquistando e spedendo nel loro paese d’origine delle mascherine per prevenire la diffusione del virus. Un’iniziativa che ricade positivamente sulle farmacie, un po’ meno sulle file degli utenti alla posta. Non mancano anche qui comportamenti anomali da parte di qualche cittadino che dà vita ad ingiustificate fobie decidendo di abbandonare gli uffici per paura di contrarre la malattia.

Purtroppo con l’aumentare di preoccupazione e paure che stanno accompagnando la diffusione del coronavirus, crescono anche psicosi e fake news sul contaggio che trovano terreno fertile sui social media, sul web e nelle catene di messaggi telefonici.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha messo a punto un vademecum, rilanciato su Twitter in cui sfata i falsi miti, che viaggiano più rapidamente del virus. L’Oms consiglia quindi “alle persone di tutte le età” di prendere provvedimenti per proteggersi dal virus, ad esempio seguendo una buona igiene delle mani e coprire le vie aeree quando si starnutisce o si tossisce. Ricevere una lettera o un pacco dalla Cina è sicuro. “Da precedenti analisi – assicurano gli esperti – sappiamo che i coronavirus non sopravvivono a lungo su oggetti, come lettere o pacchi”. Lo stesso dicasi per i prodotti in vendita presso i negozi cinesi.

Inoltre va detto che in Italia il virus non circola, si è diffuso su un numero limitato di persone che erano state in Cina nei giorni di diffusione della malattia. Coloro che si trovavano già in Italia non sono portatrici del coronavirus solo perché di nazionalità cinese!

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