Il sanguinaccio, tra sacro e profano: le sue origini

Letizia Baeumlin

Collocato tra i dolci tipici del Carnevale per il periodo in cui vengono uccisi e lavorati i maiali, le origini del sanguinaccio sono antichissime. Come svela il nome il sanguinaccio è realizzato con il sangue del maiale. Raccolto durante la macellazione, il sangue doveva essere continuamente mescolato per evitarne la coagulazione. Successivamente veniva filtrato prima di essere unito alla crema di cacao cotta in pentoloni di rame su fuochi a legna. Alla crema si aggiungevano, poi, caffè, cacao, cannella, chiodi di garofano, uva passa e altre spezie oltre ad una buona quantità di zucchero per addolcire il tutto.

Il sanguinaccio è tipico di questo periodo quando contadini e allevatori uccidevano il maiale. Secondo un detto “del maiale non si butta via niente”, e questo vale anche per il sangue.

Vediamo ora come preparare la torta sanguinaccio per il carnvale.

Per una teglia di circa 28 cm di diametro

Come preparare la sfoglia
Impastare 500 gr di farina con 100 gr di sugna ed aggiungere acqua tiepida fino ad ottenere una pasta liscia ed elastica.

Per il ripeno
Sbriciolare 1 kg di pane preferibilmente di un paio di giorni prima ed amalgamare con 500 gr di uvetta, 100 gr di pinoli, 1kg di zucchero, 100 gr di cacao amaro, 200 gr di cioccolato fondente grattugiato, una tazzina di anice, 100 gr di sugna e circa 1 litro di sangue.

Tirare la pasta con il mattarello fino ad ottenere una sfoglia di circa 3 mm di spessore, ricoprire la teglia e versare all’interno il composto di sangue, decorare con delle strisce larghe un paio di cm come una semplice crostata ed infornare in forno preriscaldato a 150^ per circa 45 minuti.

In conclusione va precisato che dal 1992, per motivi igienici, in Italia fu vietata la vendita e l’utilizzo del sanguinaccio per scongiurare il pericolo di infezioni: il sangue, infatti, era considerando veicolo di malattie trasmissibili.

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