Pensioni INPS: tutte le tipologie

Redazione Infocilento
Pensioni

Un quesito al quale possiamo rispondere con le attuali leggi in vigore, in quanto la riforma pensionistica viene modificata molto spesso in Italia. Le tipologie di pensione si diversificano in base a quale gestione e/o fondi ognuno ha versato la contribuzione. I dipendenti versano una quota che viene trattenuta dalla busta paga ed integrata dalla quota a carico azienda. Per gli autonomi dipende se sono liberi professionisti versano alla cassa dell’Albo a cui appartengono, coloro che non sono iscritti ad albo specifico versano in varie gestioni in base all’attività esercitata. L’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale) è il maggior ente di gestione di pensioni, che negli ultimi anni hanno incorporato anche fondi esterni come Fondo Ferrovie dello Stato piuttosto che Enpals (Ente per lavoratori spettacolo e sportivi). L’Ente, che può essere contattato per qualsiasi problema attraverso diversi canali, eroga molteplici tipologie di pensione da quella di anzianità a quella di vecchiaia, reversibilità (in caso di morte del coniuge) che viene percepita dai superstiti; invalidità per l’inabilità al lavoro piuttosto che le pensioni minime.

Pensione quota 100

La Pensione cosiddetto ‘Quota 100‘ ha avuto esordio dall’1 Gennaio 2019 e con i requisiti di somma di contributi versati – 38 anni e di anni di età – almeno 62 hanno la possibilità di usufruire di questa “finestra” per accedere alla pensione. Questa tipologia è prevista per il periodo 1 gennaio 2019 – 31 Dicembre 2021 . Non sono previste penalizzazioni economiche.

Pensione di vecchiaia e anticipata

La pensione di vecchiaia e anticipata vengono erogate dall’I.N.P.S. a coloro che hanno raggiunto i requisiti e sono stati iscritti al Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti F.P.L.D. , per i lavoratori dipendenti, oppure iscritti alla gestione commercianti e/o artigiani – coltivatori diretti – coloni e mezzadri per quanto riguarda i lavoratori autonomi. Vi è, inoltre, la gestione separata che dà diritto alla pensione e prevede l’iscrizione e il conseguente versamenti dai lavoratori autonomi non iscritti alle categorie sopraindicate. Pensione di vecchiaia: devono essere assicurati dal 31 dicembre 1995 o 1 gennaio 1996 e possedere dei requisiti specifici. Considerate le molteplici casistiche evitiamo di elencarle tutte. Per coloro che nell’arco della vita lavorativa abbiano versato contributi in più gestioni è fattibile la Totalizzazione che risulta ad essere un servizio gratuito e consente l’accorpamento delle varie gestioni previdenziali.

Pensioni Supplementari

Vi sono casi in cui si è versato a più gestioni ma non tutte possono essere incluse a perfezionare un diritto autonomo di pensione per la pensione che ha valenza principale oppure versamenti effettuati post-pensione e pertanto vi sono prestazioni economiche erogate al pensionato sotto forma di pensioni supplementari

Pensioni di inabilità

Quando ad una persona viene accertata l’assoluta e permanente impossiblità di svolgere qualsiasi attività lavorativa, l’Ente eroga la pensione di inabilità. E’ un procedimento lungo con vari step incluso l’accertamento da parte della Commissione Medica Legale dell’I.N.P.S. e deve far valere almeno 260 contributi settimanali ( cinque anni di contribuzione) di cui 156 (tre anni di contribuzione9 negli ultimi cinque anni antecedenti alla presentazione della domanda

Fondo pensione casalinghe

Viene erogata una pensione a coloro che si siano iscritte al Fondo Casalinghe, di ambo i sessi, e che si occupino delle responsabilità familiari. L’importo è determinato secondo il sistema del calcolo contributivo e del reddito del nucleo familiare complessivo.

La pensione di anzianità

Veniva erogata sino al 31 dicembre 2011 a coloro che raggiungevano l’età anagrafica minima con un versamento di almeno 35 anni di contribuzione Tale disposizione è stata soppresso con la cosiddetto Riforma Fornero, ma coloro che alla data del 31/12/2011 erano già percipienti, continuano al percepimento di tale erogazione. In ogni caso la Riforma Fornero prevede che tutti coloro che soddisfino i requisiti alla data del 31 dicembre 2011 possano ad oggi farne richiesta.

Anticipi sulla pensione – APE

Nacque nel 2017, una formula per i soggetti in stato di bisogno che abbiano compiuto i 63 anni di età e non siano titolari di pensione diretta. Viene erogata sino al conseguimento per la richiesta della pensione di vecchiaia. E’ una formula definita sperimentale. Per coloro che intendono avere un prestito o intendano andare in pensione anticipatamente,  vi è la possibilità della Ape Volontario, viene erogato dalla Banca in quote mensili per 12 mensilità ed il beneficiario potrà essere colui/colei che otterrà la maturazione al diritto della pensione di vecchiata. E’ una formula sperimentale che ha una riduzione economica da valutare per il periodo maggio 2017 dicembre 2019.

Anno contributivo

Cosa intende l’INPS per anno contributivo? Indipendentemente da come cadano i giorni di calendario nell’anno per avere conteggiato un anno pieno devono risultare 52 settimane. La settimana per l’Inps viene considerata con il giorno “sabato”. Se in un anno un lavoratore ha prestato attività dall’1 gennaio al 31 dicembre vengono considerati 52 sabati e pertanto un anno di contribuzione; se in quell’anno i sabati di calendario fossero 51 verranno comunque conteggiati 52 settimane, medesima situazione se in un anno da calendario vi fossero 53 sabati, ai fini contributivi verranno conteggiate 52 settimane.
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