Sant’Angelo a Fasanella: restyling per il piazzale della Grotta di San Michele

Katiuscia Stio

SANT’ANGELO A FASANELLA. Il Comune punta a riqualificare l’area antistante uno dei luoghi simbolo del territorio: il santuario della Grotta di San Michele. L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gaspare Salamone, infatti, ha approvato un progetto finalizzato al restyling della zona. L’obiettivo è ottenere i fondi nell’ambito delle risorse PSR e in particolare accedendo a quelle messe a disposizione per la misura relativa alla tutela e alla riqualificazione ambientale. Il costo del progetto è di circa 950mila euro e permetterà di riqualificare interamente la zona che potrà così accogliere adeguatamente fedeli e turisti.

La Grotta di San Michele Arcangelo è patrimonio Unesco. Ogni anno è meta di tantissime persone. Essa rappresenta il simbolo della religiosità cristiana dei Monti Alburni. Nella preistoria rifugio dell’uomo, successivamente è divenuta un santuario dedicato cristiano dedicato al culto di San Michele.

Una leggenda fa risalire la sua scoperta a Manfredo principe di Fasanella, il quale vide il suo falcone da caccia entrare in una fenditura della roccia, da cui proveniva un’incantevole melodia. E così, tornato alla ricerca del falcone con un seguito di servitori, il principe scoprì la grotta. Al suo interno vi trovò un altare alle cui spalle vi era una parete sulla quale egli riconobbe l’impronta delle ali dell’Arcangelo Michele. Si narra che da quel momento in poi la grotta fu dedicata al santo e divenne luogo di culto e venerazione. Le sagome delle ali dipinte sulla roccia sono effettivamente ancora visibili nel santuario ma non rappresentano di certo l’unico tesoro presente nel Santuario.

Un pregevole portale quattrocentesco, quasi sicuramente realizzato da Francesco Sicignano, noto scultore cilentano dell’epoca, costituisce l’accesso al Santuario. Il portale presenta capitelli decorati e le figure scolpite di un leone e una leonessa in stile neoromanico. Una volta entrati, sulla destra è visibile un pozzo rivestito da ceramiche napoletane del XVII secolo e di fronte lo stemma dei Caracciolo scolpito su pietra. Il colpo d’occhio all’interno è molto suggestivo. Il Santuario si presenta come un’opera d’arte creata congiuntamente dalla natura e dall’estro umano. Sono visibili stalagmiti sparse sul pavimento, cumuli di antiche tombe da cui affiorano resti umani mummificati e, a circa cinque metri d’altezza, un’edicola a tettuccio accostata alla roccia. Ad impreziosire il sito, inoltre, sono presenti un organo, un pregevole altare seicentesco dedicato all’Immacolata e una statua della Vergine con Bambino attribuita alla scuola napoletana del trecento.

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