Buccino, tutta colpa del Percolato? Risponde il Consorzio che gestisce i depuratori

Antonella Eleonora Pacella

Toro seduto diceva che l’uomo bianco sarebbe stato sepolto dai suoi stessi rifiuti. Ed è proprio questo il problema più grande che ha prodotto la Rivoluzione Industriale; tutta una serie di problematiche legate allo smaltimento degli scarti delle fabbriche, soprattutto liquidi. Per provvedere a ciò, è stato predisposto, negli anni ’80/’90 l’Impianto di Depurazione delle acque reflue della Zona Industriale di Buccino e delle acque di pioggia. Inoltre l’impianto è autorizzato all’eliminazione dei rifiuti non pericolosi. L’impianto, perfettamente funzionante, è al centro di polemiche, poiché sta creando numerosi problemi agli abitanti delle zone limitrofe, che esasperati dal cattivo odore dell’aria, hanno chiesto al Consigliere Regionale del M5S Michele Cammarano, di farsi portavoce delle loro richieste.

L’incontro pubblico è stato fortemente voluto dal rappresentante della minoranza volceiana Francesco Fernicola, che in qualità di cittadino, rappresentante politico e biologo, non ha nascosto la sue preoccupazioni sulla natura dei miasmi e delle polveri sottili che si sprigionano dal depuratore. A seguito dell’ascolto delle varie testimonianze, sia di coloro che vivono a stretto contatto con i depuratori, “costretti a dormire con il lenzuolo sulla faccia”, degli abitanti di Castelluccio Cosentino e zone limitrofe, Cammarano ha depositato sul tavolo del Ministro per l’Ambiente Costa una richiesta di monitoraggio di tutte quelle realtà della Provincia di Salerno che presentano criticità, tra cui Buccino. Per ottenere risposte e provvedimenti idonei ad arginare il problema è necessario che ci siano dei dati scientifici che dimostrino la pericolosità e dannosità delle esalazioni dalle vasche. Per addurre prove certe, il pentastellato ha richiesto all’Arpac i dati delle centraline da gennaio 2019.

“L’Arpac si è resa disponibile e la questione è anche sul tavolo della Regione. Il problema principale riguarda lo smaltimento del Percolato”, ha specificato Fernicola, che ha aggiunto: “Abbiamo chiesto la copertura delle vasche. I dirigenti del CGS, che si occupa dell’Impianto in questione, hanno confermato che la copertura delle vasche seguirà la tempistica necessaria. Per quanto riguarda le varie questioni sollevate dai residenti della zona, i responsabili fanno sapere che lo stesso non può ospitare più di 300 tonnellate giornaliere, che i controlli oltre ad essere affidati all’Arpac, sono di competenza anche di un laboratorio esterno, che monitora il tutto e, soprattutto, che nell’impianto vengono smaltiti solo i rifiuti indicati dalla legge e per cui l’impianto è stato predisposto.

“A tal proposito: essendo un territorio vocato alla produzione di olio extra vergine di oliva, si è provato a smaltire anche la Sansa, ma l’impianto non è idoneo a tale proposito”, hanno specificato dal Consorzio che gestisce i depuratori. Per dovere di cronaca, il Sindaco di Buccino, Nicola Parisi si è detto fiducioso dei controlli svolti dall’Arpac ed ha sempre dimostrato particolare attenzione ai temi ambientali, essendo il territorio a vocazione olivicola.

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