Per gli 800 anni dell’incontro tra San Francesco d’Assisi e San Daniele Fasanella ad Agropoli: la storia e gli esclusivi dipinti di San Daniele e dei Martiri di Ceuta

Ernesto Apicella

In un antico documento redatto a Firenze, presumibilmente nel 1228/9, chiamato dagli storici Lettera di un anonimo frate calabrese, troviamo la testimonianza fornita da San Daniele Fasanella, di quando nel 1219, da prete secolare, incontrò ad Agropoli San Francesco d’Assisi. Infatti, San Daniele Fasanella, nel documento sopraccitato, racconta di come la sua vita fosse cambiata totalmente vestendo il saio francescano. Dopo l’incontro con San Francesco d’Assisi ad Agropoli, racconta la Lettera di un anonimo frate calabrese: “ (…) Poi fu mandato da lui (da S. Francesco) presso fra Pietro da S.Andrea della Marca, che allora era Ministro della nostra Provincia, il quale lo mandò a seminare la parola di Dio e a fondare luoghi, e gli comandò di rimanere a Corigliano insieme a fra Ambrogio Pirronio da Corigliano e a fra Arisio Curto da Rossano, novizi ammessi all’abito dallo stesso fra Pietro. Fra Daniele, cinque anni dopo il suo noviziato, da fra Bernardino Puglisio da Castrovillari fu mandato a fondare il luogo di S.Maria del Soccorso in un posto deserto e fuori mano, dove dimorò per due anni. Quindi fu eletto ministro Provinciale nel mese di…del 1226 e venne qui nel Dicembre dello stesso anno (…) ”.

San Daniele Fasanella ed i suoi sei compagni, dopo aver ottenuto il permesso dal Vicario Generale dei Frati Minori, si imbarcarono da Livorno alla volta della Spagna e quindi di Ceuta, in Marocco. In un’altra lettera inserita nella “Passio sanctorum fratrum” e riportata dalla “Chronica XXIV generalium”, San Daniele Fasanella, dal carcere di Ceuta, qualche giorno prima di morire, espose gli avvenimenti che lo avevano visto coinvolto insieme ai suoi compagni. La lettera fu indirizzata a Ugo di Genova (il più anziano fra i sacerdoti residenti nel fondaco di Ceuta) e ad altri due frati (un domenicano ed un francescano) che lì si trovavano temporaneamente. Nella lettera San Daniele Fasanella scriveva: “Nei primi mesi del 1227, con i miei compagni Samuele, Angelo, Domno (o Donulo) di Montalcino, Leone, Niccolò di Sassoferrato e Ugolino abbiamo fatto vela dalla Toscana, per recarci nel Marocco a convertire gli infedeli. Dopo una breve permanenza in terra di Spagna, ci siamo trasferiti a Ceuta nel Marocco. Violando il divieto delle autorità locali, che ci avevano proibito ogni forma di propaganda cristiana, nell’ottobre 1227 abbiamo iniziato la predicazione in mezzo ai musulmani. Le autorità locali ci hanno arrestato ed imprigionato. Siamo stati sottoposti a vari interrogatori ed invitati ad abbracciare l’Islam. Di fronte al nostro deciso diniego, siamo stati condannati a morte tramite decapitazione”. Questo è il sunto della testimonianza epistolare di San Daniele Fasanella, sulla sua tragica missione in Marocco. La tradizione narra che la sentenza fu eseguita a Ceuta il 10 ottobre 1227 ed i corpi dei frati furono dilaniati e dispersi. Alcune reliquie sono conservate nella cattedrale di Ceuta, ma i corpi dei sette Martiri non sono stati più ritrovati. Leone X, con decreto del 22 gennaio 1516, permise la venerazione (10/13 Ottobre) di Daniele Fasanella e dei suoi compagni: Santi Martiri di Ceuta.

Vi presento gli esclusivi dipinti dei volti dei sette Martiri calabresi di Ceuta:

San Daniele Fasanella, San Donno/ulo Orinaldi (Rinaldi), Sant’Angelo Tancredi, San Ugolino da Cerisano, San Nicola Abenante, San Leone Somma, San Samuele Giannitelli.

Sono dipinti inventariati dalla Diocesi di Rieti. Datati XVII/XVIII secolo; olio su tela; formato cm.79.00 x cm. 56.00 (HxL).

S. Daniele Fasanella- Nacque nel 1200 a Belvedere Marittimo da un’antica e nobile famiglia di origine longobarda che, secondo il Tutini ed altri storici, discendeva dalla dinastia dei Principi di Salerno e che, nella seconda metà dell’anno mille, ebbe la signoria di Fasanella, da cui prese il nome. Non ci sono notizie certe sui primi anni di vita di San Daniele da Fasanella.

San Donno/ulo Orinaldi (Rinaldi) di Castrovillari. Non si conosce molto della sua vita. Fu uno dei primi giovani francescani che si unirono a San Francesco d’Assisi nel convento di Castrovillari.

Sant’Angelo Tancredi e San Samuele Giannitelli da Castrovillari. Non si hanno notizie sugli anni precedenti al loro martirio.

San Ugolino da Cerisano. Ugolino, già nel 1221 era sacerdote. Sembra che sia stato ammesso al convento di Cosenza con altri frati quali: Anselmo Tarsia da Cosenza, Stefano Macrino di Acri, Guglielmo Francia di Montalto, Giovanni Solimano da Bisignano.

San Nicola Abenante e San Leone Somma provenienti da Corigliano Calabro. Non si hanno notizie sugli anni precedenti al loro martirio. Sono venerati il 3 ottobre a Corigliano Calabro Scalo.

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