Capaccio: addio commosso a Francesco De Santi

Redazione Infocilento

CAPACCIO PAESTUM. La bara bianca accolta nel silenzio, l’ingresso in Chiesa tra due ali di folla. Così’ sono iniziate le esequie di Francesco De Santi, il giovane capaccese assassinato domenica notte in località Torre di Mare, a Capaccio Paestum. La Chiesa di Santa Maria Assunta questa mattina era piena in ogni ordine di posto. C’erano familiari, amici, semplici conoscenti di Francesco ma anche chi, pur non conoscendolo, voleva essere presente per testimoniare dolore e vicinanza alla famiglia. Presente anche il sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, con alcuni componenti dell’amministrazione comunale, il primo cittadino di Cicerale, Gerardo Antelmo, rappresentanti dell’arma dei carabinieri. La mamma di Francesco ha assistito all’intera funzione seduta affianco al feretro che continua a stringere a sé tra le lacrime.

“La morte di Francesco è una morte tragica, che in sé esprime dolore, ma soprattutto esprime quel mal di vivere che tante volte leggiamo e sentiamo e che purtroppo è arrivato a toccare anche la nostra comunità – ha detto Don Valeriano Quel male che alimenta sé stesso che a volte viene vissuto con familiarità. Ed è proprio questa familiarità che ci fa credere che sfiorare il male ci renda più forti e ci renda immuni dalle conseguenze del male. Ma non è così. La morte è la conseguenza di tutto questo. Se non ci fosse familiarità col male oggi non saremmo qui a piangere Francesco. La sua morte non deve essere inutile: al male non dobbiamo rispondere con altro male. L’unica risposta che possiamo trovare è quella della croce che ci dice che il male è stato sconfitto dal bene”. “Oggi – ha conclusocelebriamo la vita di Francesco che nonostante sia stata spezzata da un male immenso, continua in Dio”.

Al termine della toccante cerimonia, il sindaco Alfieri ha voluto esprimere il suo pensiero visibilmente commosso: “Non ho le parole giuste, probabilmente non ci sono le parole giuste per colmare la voragine che si è aperta nel cuore di Pasquale ed Elvira. Una mamma e un papà che perdono un figlio è una cosa innaturale. Ma al sindaco tocca anche questo per rappresentare una comunità che è sgomenta, per la morte di un giovane di poco più di 30 anni avvenuta in modo atroce. E’ un episodio che ci riporta nel mondo. Queste sono cose che di solito avvertiamo lontane poi ci accorgiamo che capitano nelle nostre case e dobbiamo sentirle come nostre”.

Poi si è rivolto ai genitori: “La comunità vi abbraccia e anche se non ci sono le parole giuste sappiamo che tutti vi staranno vicini e sicuramente non dimenticheranno questo ragazzo. Le famiglie, le istituzioni, anche la parrocchia: tutti dobbiamo fare qualcosa e spero che Francesco guidi i tanti giovani perché se accadono queste cose vuol dire che c’è un disagio anche da noi”.

Prima che la bara lasciasse la Chiesa, il padre, con la voce rotta dalla commozione ha ringraziato tutti i presenti: “Siete in tanti, non me lo sarei mai aspettato, vi ringrazio tutti”.

Fuori dalla Chiesa il feretro è stato accolto tra gli applausi e i cori degli Ultras della Salernitana.

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