Agropoli: dopo 40 anni va in pensione Vito Calì, il “barista dei record”

Ernesto Rocco

AGROPOLI. Dopo oltre 40 anni di lavoro raggiunge il traguardo della pensione Vito Calì. Il suo nome potrebbe risultare sconosciuto ai non agropolesi, ma per chi frequenta la città e in particolare l’isola pedonale, è un’istituzione. Barista fin da giovanissimo, per quarant’anni ha servito caffè nei principali bar di Agropoli tanto da diventare un recordman cittadino con all’attivo, facendo un sommario conteggio, circa 2milioni di tazzine di questa bevanda offerta ai suoi clienti.

Quella per il bar è stata una passione più che un lavoro, iniziata quando ancora non aveva raggiunto la maggiore età, in Sicilia, la sua terra d’origine. Nato a Racalmuto è approdato nel Cilento a vent’anni, nel 1979, quando fu chiamato a lavorare da alcuni suoi conterranei. La casacca da barman l’ha indossata per la prima volta nello storico bar Carola di via Piave, al fianco di Salvo Schilirò e Vito Costa. Da allora ha girovagato per molte altre attività, sempre ad Agropoli, diventando barista di riferimento di locali alla moda come il Serpentone, la Caffetteria e il bar Acquario, solo per citarne alcuni. Inoltre ha “svezzato” tantissimi ragazzi che hanno intrapreso questa attività. Negli anni ’90 l’approdo allo Snack Bar, oggi Bar Premier della famiglia Siano, dove è rimasto stabilmente fino ad oggi, data del suo pensionamento.

Fin dal suo primo giorno ad Agropoli, Vito Calì ha stretto un buon rapporto con la città e i suoi abitanti, diventando uno di loro, parte integrante della comunità, apprezzato per la sua simpatia e le sue battute con l’inconfondibile accento siciliano che non ha mai perso.

Ha sposato Gina Coppola, un’agropolese verace, e dal matrimonio sono nate le figlie Angela, Francesca e Annamaria (unico neo non aver avuto un erede maschio!).
Nel lavoro Vito Calì si è fatto apprezzare per professionalità e cordialità; è stato capace di accontentare le esigenze di tutti e soprattutto di farsi capire da tutti. Nonostante lavorasse in una città turistica, infatti, Calì non ha avuto una buona conoscenza delle lingue, ma in un inglese maccheronico (consistente nell’omettere l’ultima vocale di tutte le parole) è riuscito a comunicare con gli stranieri di qualsiasi nazionalità. D’estate il caffè freddo è stata una sua specialità, ma sapeva preparare con maestria anche granite e gelati. Il bar per lui non ha avuto segreti e vista la grande passione che lo lega a questa attività non è detto che nonostante la pensione non lo si riveda presto dietro una macchinetta del caffè.

Per ora ha salutato i suoi clienti e la famiglia Siano che oggi lo ha salutato e ringraziato per gli anni di onorato servizio con una targa ricordo e stappando una bottiglia di spumante.

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