Capaccio Paestum, omicidio De Santi: “Non doveva andare così”

«Era il figlio e il fratello che tutti vorrebbero. Ha lasciato un vuoto incolmabile. Non riusciamo a credere che sia accaduto davvero»

Di Paola Desiderio

CAPACCIO PAESTUM. Non doveva andare così. Lo hanno ripetuto in tanti ieri nella Città dei Templi, mentre realizzavano che non si trattava soltanto di un brutto sogno. Francesco De Santi, il 33enne ucciso da Vincenzo Galdoporpora, quel ragazzo sempre allegro e sorridente, che divideva il suo tempo tra famiglia, amici e lavoro, tutto questo non lo meritava (leggi qui). Era cresciuto a Torre di Mare, che come ogni contrada è una piccola comunità dove un po’ tutti si conoscono. Dove i ragazzi frequentano la stessa scuola, la stessa parrocchia, gli stessi amici e si danno appuntamento sempre negli stessi posti. Uno di questi era il bar Budda, dove i ragazzi si ritrovavano di sera, magari dopo il lavoro, per distrarsi un po’. Per scambiare due parole e bere qualcosa in compagnia, prima di tornare a casa. E ci andava anche lui, dopo il lavoro. Perché Francesco era un instancabile lavoratore.

Aveva imparato a fare il pizzaiolo lavorando nelle attività di famiglia: una pizzeria con annesso parco giochi a Torre di Mare e un agriturismo a Cicerale. Ma non esitava a lavorare anche altrove e amava il suo lavoro. «La scorsa estate aveva lavorato in un lido, ora aveva trovato impiego in una pizzeria – racconta un amico – aveva un bel carattere, era sempre sorridente, gentile con tutti».

Gli piaceva sperimentare e mostrare i frutti del suo lavoro. Amava scherzare, si faceva volere bene. Era molto legato alla sua famiglia e aveva tantissimi amici. «Era il figlio e il fratello che tutti vorrebbero. Ha lasciato un vuoto incolmabile. Non riusciamo a credere che sia accaduto davvero». In città ieri non si parlava d’altro. Si cercava una risposta che non c’era. Perché la morte di Francesco De Santi non ha davvero nessuna spiegazione. Perché è avvenuta in un giorno che sembrava come tanti altri, al culmine di una lite per motivi futili, che nessuno poteva immaginare sarebbe finita così, fino a quando non è spuntato quel maledetto coltello. A seguito della tragedia, in segno di lutto, è stato rinviato l’evento organizzato a Torre di Mare in occasione di Halloween.

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