Agropoli, la denuncia: gestione sbagliata dei fondi per la cultura

Redazione Infocilento
Piazza della Repubblica ad Agropoli

“Investire nella cultura? Lo state facendo nel modo sbagliato”. A denunciare il caso Roberta Oricchio, attivista 5 Stelle, che non lesina accuse all’indirizzo dell’amministrazione comunale. Nel mirino le modalità di utilizzo dei fondi da parte dell’Ente: “Mentre si danno ben 30.000 euro all’Associazione Campania Cultura per realizzare il Settembre culturale, a noi genitori viene chiesto di contribuire all’acquisto di forniture e materiali scolastici. In altre parole, per una kermesse inutile e che non porta gente in città si sperperano 30.000 euro di soldi nostri, di tutti noi cittadini, mentre per i nostri figli non si caccia un euro”, accusa. Le sue parole giungono dopo la richiesta indirizzata ai genitori di un istituto agropolese di collaborare all’acquisto di alcune attrezzature e forniture per la scuola.

Una richiesta che sta creando malumori e riaccende la polemica sui fondi che il comune assegna alle manifestazioni. “Il Settembre culturale si può fare benissimo senza soldi – propone Oricchio – Prenderei quei 30.000 euro e li distribuirei alle scuole di competenza comunale affinché venissero spesi per i bambini e per le scuole, concretizzando i principi di economia ed efficienza della pubblica amministrazione e dando fiato a quei genitori che non possono permettersi di contribuire alle spese per forniture e materiali scolastici. Sono spese ingiuste che nessuno dovrebbe sostenere e, soprattutto, investire nella cultura significa investire nella scuola, non nel marketing di libri che, oltretutto, non interessano nemmeno ai nostri figli”, dice.

Poi aggiunge: “Vogliamo sapere che fine fanno le tasse che paghiamo, quanti soldi arrivano dalla provincia e come vengono spesi per le scuole con tanto di fatture. Vogliamo sapere perché ci sono 30.000 euro per il Settembre culturale, come vengono spesi visto che per presentare un libro basta l’autore e perché questi 30.000 euro non ci sono per le scuole. Vogliamo sapere perché dobbiamo pagare due volte per mandare a scuola i nostri figli”.

“Domani mattina protocollerò l’istanza di accesso agli atti in Comune, all’Associazione Campania Cultura ed alle scuole interessate”, conclude.

Condividi questo articolo
Exit mobile version