Allarme secca del fiume Calore: diffida del Codacons

Katiuscia Stio

PIAGGINE. Secca del fiume Calore. Il Codacons diffida il Consorzio Acquedotto di Agropoli, il Comune di Piaggine, la Comunità Montana Calore Salernitano, l’Ente Parco, Provincia e Regione Campania.

«Da anni, puntuale, con la calura estiva, è arrivata anche quest’anno la ‘secca’ del fiume Calore, la quale, – visto il protrarsi del caldo – perdura. La captazione – ultradecennale – delle acque sorgive sul Monte Cervati comporta una totale ‘secca’ a valle, nel tratto di Piaggine, nella stagione estiva il fiume va in sofferenza fino ad un assoluto prosciugamento con conseguenze devastanti per l’ambiente», evidenziano dall’associazione.

«Anche quest’anno il danno è visibile a tutti- afferma l’avvocato Pierluigi Morena, dell’ufficio legale del Codacons- per un tratto lungo alcuni chilometri la fauna e la flora fluviale sono lasciati senza un goccio d’acqua, con irreversibili pregiudizi per l’ambiente».

La situazione ambientale è insostenibile, afferma l’associazione, non è più tollerabile, si è cancellata l’identità del comune montano, si è già consumato un danno irreversibile all’ambiente e al paesaggio. Ora il Codacons conta di denunciare i fatti all’Autorità di Bacino e all’ATO, enti di tutela che tutelano solo in astratto. «E’ solo un primo passo- conclude Morena- andremo fino in fondo. È per questo che abbiamo chiesto ufficialmente agli enti interessati un incontro sui luoghi della ‘secca’, per prendere diretta coscienza del danno ambientale perpetratosi, per avere consapevolezza del pregiudizio che si reca anche all’economia locale».

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