Dopo otto anni cessa l’attività de “Le aquile di Sacco”

Katiuscia Stio
Un panorama del paese

SACCO. Dopo 8 anni di attività l’organizzazione nazionale di Protezione Civile “ Le aquile di Sacco”, istituita nel settembre del 2011, chiude. Il coordinatore Nicola Pisanos chiede al Comune il pagamento di 3 contributi di rimborso spese, relativi agli anni 2015, 2016, 2017, al fine di procedere poi con la chiusura delle coordinate bancarie ed il codice fiscale dell’associazione.

Il primo cittadino, Franco Latempa, insediatosi nel giugno del 2017 replica che non risulta nessun affidamento incarichi emesso dagli uffici comunali preposti, né una relazione del Pisanos che attesti l’avvenuta mansione, che possano giustificare un pagamento dall’Ente comunale di 400 euro per i tre anni richiesti. Intanto l’ex coordinatore delle “Aquile di Sacco” scrive al prefetto una lettera di autotutela, chiarendo la propria posizione.

« Per mancanza di associati devo procedere alla chiusura della sede. E per fare questo devo chiudere le coordinate bancarie ed il codice fiscale dell’associazione, per procedere a questo devo stilare un atto di chiusura e relativo bilancio secondo le disposizioni di legge. La regione Campania mi ha già notificato il decreto di cancellazione dal registro delle associazioni di volontari di protezione civile, ed ha mandato copia alla guardia finanza. L’associazione però attende da molto tempo il pagamento di 3 contributi di rimborso spese elargiti con relative delibere dal comune, riguardanti gli anni 2015, 2016, 2017, per un totale di 400 euro. Detti contributi ovviamente devono essere pagati con bonifico bancario. Ho sollecitato con una lettera il sindaco che però fa orecchie da mercante. La somma che mi spetta è stata portata già nei libri associativi, perché dette somme servivano a coprire le spese per il servizio di vigilanza ambiente e territorio che il Comune aveva richiesto. (…) Dovendo chiudere debbo destinare le cose e gli averi dell’associazione ad associazione di categoria presente in Campania e alla luce dei fatti non posso procedere all’ottemperanza di legge. Non posso attendere la comodità del sindaco che ha avuto molto tempo per rispondere».

Ma il sindaco Latempa sottolinea che di questi “incarichi” «Esiste solo un indirizzo politico al responsabile. Una delibera alla quale avrebbe dovuto corrispondere una determina di affidamento di incarico da parte del responsabile di servizio al Pisanos, coordinatore de “ Le Aquile di Sacco”, il quale doveva rispondere poi con una relazione di avvenuto svolgimento da allegare alla richiesta di pagamento, ma tutto questo non è mai avvenuto. Tutto questo è accaduto dapprima che io mi insediassi, quindi ho avviato una istruttoria per reperire tutti i documenti. Esiste una delibera in cui, ripeto per maggiore chiarezza, si evince una volontà di affidare l’incarico, ma non esiste una determina di affidamento incarico e non esiste nessuna relazione dall’organizzazione di volontari che ne documentasse lo svolgimento. Non si possono fare forzature se alla base non ci sono atti documentati che giustifichino l’uscita di denaro dalle casse comunali. Ed io non lo farò».

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