Benvenuto Autunno!

Letizia Baeumlin

Arriva l’autunno. Oggi 23 settembre alle ore 9:50 il sole è transitato per un punto immaginario in cui l’equatore interseca l’eclittica “il punto della Bilancia”. Con il clima ancora mite nel nostro Cilento si fa fatica a dare l’arrivederci all’estate, ma tanto offre la nostra terra anche in questa stagione senza escludere ancora qualche giornata di tintarella.

In questo periodo vedremo il paesaggio cambiare colori, il fruscio delle foglie spazzate via dal vento e i bambini divertirsi a sentirle scricchiolare sotto i piedini, avremo tanta buona frutta come mele, pere, uva, fichi d’india, castagne, arance, mandarini e melagrane.

Le noci sono pronte: dopo la raccolta in piccola quantità nel giorno del solstizio d’estate di quelle acerbe esclusivamente per fare il liquore “nocino”, oggi inizia la raccolta delle noci già pronte da sgusciare, ma, attenzione alle “janare”: la leggenda narra che le streghe di Benevento già dall’antichità hanno scelto alcuni paesi dell’entroterra Cilentano per abitarvi, e, in questo periodo prendono d’assalto gli alberi di noci, ma, i contadini ormai prevenuti attorcigliano delle lunghe corde annodate ai tronchi degli alberi per far si che le streghe impieghino tutta la notte a sciogliere i nodi e dover quindi rientrare senza aver potuto creare danni alla pianta.

Le prime zucche fanno capolino per la preparazione di deliziosi pranzetti ma anche da utilizzare come provvista per l’inverno, sono diversi i metodi di conservazione, semplicemente congelata, arrostita, marinata o in carpione.

Si inizia a preparare la legna per il camino, tradizione vuole che per scaldare bene debba prendere giorni di sole poi la pioggia e poi di nuovo asciugare bene al sole.

Anche dal mare avremo un pescato diverso, calamari, seppie, sogliole, spigole, ricciole e tonno quello più di consumo comune.

Benvenuto quindi Autunno con le tue prelibatezze.

Filastrocca d’autunno per grandi e piccini:

Nei floridi vigneti,
il pampinoso autunno
dispensa i suoi segreti
e d’uva empie le ceste,
tra rinnovate feste.

Dissecca il verde mallo
di mandorle e di noci,
apre i pungenti ricci
delle buone castagne,
matura mele e pere,
in tutte le campagne.

Di porpora lucente
ammanta le foreste;
trasforma in rosso e giallo
il verde che le veste.

Poi spoglia tutti i rami
delle foglie ingiallite,
e di quelle rossastre
contorte e avvizzite.

Poiché la terra molle
deve nutrire i semi,
sulle già mosse zolle
lascia cader la pioggia,
fitta, insistente, uguale,
e, talora, improvviso,
scatena il temporale.

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