La “Muzzarella int’a’ murtedda” alla dodicesima edizione di “Cheese”

Angela Bonora

Ci sarà anche la “Muzzarella int’a’ murtedda” alla dodicesima edizione di “Cheese” che si terrà dal 20 al 23 settembre a Bra, in Piemonte.

Si tratta di un formaggio a pasta filata ottenuto dalla trasformazione del latte di vacca la cui zona di produzione tradizionale è individuabile in pochi comuni del basso Cilento. La denominazione nasce dalla millenaria usanza di confezionare le mozzarelle, che hanno una forma allungata e piatta, alternandole a fronde di mirto legate alle estremità coi rami sottili e flessibili delle ginestre. I “mazzi”, così comunemente denominate queste particolari confezioni, contengono 6 – 10 mozzarelle. Anticamente la mozzarella veniva prodotta vicino alle zone di pascolo e si presentava dunque l’esigenza di conservarla in involucri che la proteggessero durante il trasporto. L’utilizzo del mirto, o mortella, non è casuale. Oltre ad essere una pianta sempreverde, è facilmente reperibile come essenza spontanea nelle zone della macchia mediterranea che caratterizza la flora del Parco del Cilento, e perché conferisce al prodotto un aroma molto particolare.

Un’altra particolarità, oltre al modo originale di conservazione, sta nella lavorazione che consiste nel far maturare la cagliata, dopo la rottura, in assenza, o quasi, di siero il che conferisce al prodotto una consistenza compatta e asciutta con una pellicola esterna particolarmente doppia. Un tipico formaggio divenuto, col tempo, un prodotto a sé stante, diventando una delle caratteristiche paste filate nel Cilento. Questo formaggio è particolarissimo e va consumato dopo essere stato scartato dal mirto; conserva l’impronta delle foglie e dei rami sulla forma e, soprattutto, il suo aroma. Inoltre è impensabile utilizzare la mozzarella ind’à a mortedda per usi gastronomici. Questo prodotto va consumato da solo, o al massimo accompagnato da pomodori, prosciutto o sott’oli. Ciò per assaporare e gustare una squisitezza unica ed inimitabile. Un prodotto profumato, tipico, che Slow Food ha deciso di salvare fondando un presidio ad hoc per questa tradizione millenaria. Sicuramente un prodotto di nicchia che rappresenta un’eccellenza enogastronomica del territorio cilentano.

Cheese è la manifestazione internazionale dedicati ai formaggi a latte crudo e ai latticini, organizzata dalla Città di Bra e Slow Food, con il sostegno della Regione Piemonte. Quest’anno Cheese punta i riflettori sul tema “Naturale è possibile“, accendendo i riflettori su tutta quella biodiversità invisibile fatta di batteri, enzimi e lieviti, sotto attacco a causa dell’utilizzo sempre più diffuso di colture selezionate dall’industria.

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