Treni in Cilento: giorni di passione per i pendolari

Fiorenza Di Palma

Sono giorni di passione per i tanti pendolari cilentani e soprattutto per i turisti che da Napoli o Salerno raggiungono il Cilento a bordo dei treni regionali. I convogli, infatti, sono stracolmi e in molti sono costretti a viaggiare in condizioni precarie, in piedi e ammassati sui vagoni.

Già alla stazione di Salerno qualcuno ha avuto difficoltà a salire sui treni, costretto a restare in piedi o ad attendere il convoglio successivo. “E’ sempre la solita storia e nessuno fa nulla”, dice un turista. “Hanno istituito il Freccia Rossa per i turisti – denuncia invece un viaggiatore agropolese – ma qui nel Cilento mancano le cose basilari. I treni regionali spesso sono in condizioni disastrose e con l’arrivo dell’estate la situazione è destinata a peggiorare”.

Insufficienti i vagoni. Aria condizionata al minimo, viaggiatori costretti ad essere pressati l’uno contro l’altro. Tensione e nervi a fior di pelle, inevitabili le proteste nei confronti del capotreno. Ma si viaggia così ed è meglio che i turisti e i pendolari si rassegnino. I problemi maggiori si avvertono fino alla stazione di Ascea, quella dove scende il maggior numero di pendolari. Da Sud a Nord il problema è lo stesso. Da Sapri stesso problema con i vagano che iniziano ad affollarsi allo scalo di Pisciotta. Dopo Agropoli in molti viaggiano in piedi fino a Salerno.

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