Rete oncologica, per l’ospedale di Agropoli occasione persa?

Gennaro Maiorano
Ospedale Agropoli

Clinica Cobellis unica struttura nel comprensorio del Cilento e Vallo di Diano nella rete oncologica campana. Una scelta che sta determinando polemiche. Era stato il sindaco di Castelabate, Costabile Spinelli, il primo a manifestare dissenso per questa decisione, chiedendo agli amministratori locali di unirsi contro il provvedimento regionale (leggi qui).

Perplessità arrivano ora anche da Agropoli. Antonio Valiante, da consigliere regionale, aveva proposto proprio per il locale ospedale civile il ruolo di polo oncologico per il territorio. Una proposta che venne respinta dall’amministrazione Alfieri e poi dagli organi sovracomunali. Ora la città e il comprensorio, si stanno rendendo conto dell’errore.

Già nei mesi scorsi l’ex deputato dem e figlio di Antonio, Simone Valiante, evidenziò come la creazione di un polo oncologico avrebbe potuto fare di Agropoli un punto di riferimento per l’intero territorio e al contempo tenere vivo un ospedale che oggi è poco più di un ambulatorio. Una proposta che a distanza di anni, anche Giovanni Basile, a capo del comitato Pro Ospedale, ha rivalutato.

Anche i 5 Stelle si mostrano polemici e la nuova rete oncologica campana è il presupposto per criticare le scelte della Regione. “Inizialmente, il centro di eccellenza per i Tumori doveva cadere proprio presso l’ospedale di Agropoli, ma un incarico qui un finanziamento li e il nostro ospedale ce lo siamo venduti in questi termini”, accusa il consigliere pentastellato Consolato Caccamo.

L’esponente dell’opposizione, poi, torna a parlare della necessità di un consiglio comunale monotematico sul presidio ospedaliero cittadino al fine di “fare mozione comune per riaprire un fronte di lotta nella politica regionale ma ancora aspettiamo cenni di vita dalla maggioranza”. “Inutile dire che tutte le scadenze, anche quelle della decenza, sono ormai superate”, ha concluso Caccamo.

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