Ascea, la denuncia: violazioni nell’area marina protetta

Chiara Esposito

ASCEA. È attraverso una lettera a mezzo pec, indirizzata al Comando di Polizia Municipale e al Comando dei Carabinieri Forestali, che l’Avvocato Paolo Avallone evidenzia quanto presentatosi ai suoi occhi nella mattinata di sabato.

“…intorno alle ore 12, mi sono recato alla Loc. Scogliera di Ascea al fine di indirizzarmi, successivamente, sulla adiacente spiaggia. Purtroppo, con tristezza, ho notato che un’intera zona che precedentemente per la sua totalità era chiusa da uno steccato e sulla quale, zona, in maniera naturale si è sempre sviluppato il “giglio marino” è stata utilizzata per il parcheggio delle autovetture dei pendolari, previo abbattimento di diverse parti dello steccato. Ho avuto anche modo di notare che su detta area le autovetture parcheggiate fossero in possesso di ticket di pagamento”.

La zona dunale mediterranea di Ascea Marina è una delle poche aree rimaste ancora intatte e che ancora conserva il suo carattere naturale. Ciò nonostante ogni anno si registrano segnalazioni ,come questa dell’Avvocato Avallone, che lamentano il parcheggio indisciplinato, la mancanza di cura e di attenzione,  a scapito di un fiore selvatico così profumato che anno dopo anno rischia di scomparire.  Il Giglio Marino oltre alla sua delicata bellezza e alla sua rara presenza, ha numerose funzioni, già scientificamente provate. Prima fa tutti  l’azione anti erosione dei litorali sabbiosi.

Risale allo scorso gennaio la petizione indirizzata alla Regione Campania da parte della fondazione “Angelo Vassallo Sindaco Pescatore”  con la quale si richiedeva  di riconoscere il “Pancratium Maritimum” come “specie protetta”, un fiore bello e fragile proprio come il Cilento.

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