Farmacie nelle aree rurali: presidio salvavita. L’esempio di San Rufo

Filippo Di Pasquale

SAN RUFO. La tecnologia applicata alla salute rappresenta un alleato importante per scoprire patologie anche gravi e quindi curarle. Essa assume un ruolo ancora più rilevante nelle aree rurali dove mancano i servizi o sono difficilmente raggiungibili. In questi contesti accanto al medico di base è il farmacista ad essere un valido aiuto e la farmacia un prezioso punto di riferimento.

Un esempio concreto arriva da San Rufo, tra i Monti Alburni e il Vallo di Diano, dove grazie alla telemedicina è stato possibile scoprire su alcuni pazienti patologie anche gravi e in alcuni casi di salvare delle vite.

Lo spiega il farmacista Raffaele La Regina: “La telemedicina permette di migliorare il percorso di diagnosi delle principali patologie. E’ possibile eseguire una serie di prestazioni permettendo al paziente di avere in tempo reale uno specialista a disposizione”. Grazie alla telemedicina, infatti, il farmacista può eseguire vari esami, come ad esempio un elettrocardiogramma, ed un cardiologo, anche a distanza, può effettuare la diagnosi.

“La tecnologia permette in aree vaste come la nostra, dove i servizi sono carenti o le liste d’attesa lunghe, di portare a domicilio dei servizi ed avere uno specialista a portata di mano”. Un contributo importante in tal senso, è arrivato dalla legge sulla farmacia dei servizi del 2009 che ha permesso che la tecnologia si diffondesse sul territorio attraverso questi presidi. Di recente c’è stata anche un’apertura anche dalla Regione Campania che con apposito decreto ha dato il via libera a delle sperimentazioni nelle farmacie rurali che potranno dotarsi di apparecchiature salvavita ed offrire nuovi servizi.

L’impatto sulla qualità delle cure è notevole: soprattutto nei piccoli centri la farmacia sarà ancora di più un punto di riferimento anche per la diagnosi precoce delle patologie. “Come farmacia crediamo nella tecnologia – evidenzia Raffaele La Regina – la stiamo utilizzando già da tempo nell’ambito di un progetto sperimentale che stiamo conducendo sulla presa in carico dei pazienti diabetici”. “Diverse volte – aggiunge il farmacista – la tecnologia ci ha permesso di avere evidenze importanti”.

Lo scorso febbraio, ad esempio, su un paziente sono state evidenziate gravi alterazioni elettrocardiografiche. Grazie alla diagnosi il paziente è stato immediatamente ricoverato in terapia intensiva e sottoposto alle cure necessarie. Insomma nelle aree rurali la tecnologia ha un ruolo importante per la qualità della vita del paziente e la farmacia è sempre più un punto di riferimento per la popolazione.

Non è un caso se proprio in questi giorni Federfarma-Sunifar, che rappresenta le 6.700 farmacie dislocate nei Comuni con meno di 5 mila abitanti, e Uuncem, l’Unione nazionale comuni comunità enti montani, hanno siglato un protocollo finalizzato a dare possibilità alle piccole farmacie di continuare ad erogare il servizio farmaceutico e ampliare le prestazioni offerte sul territorio. Saranno quindi attivate campagne congiunte di prevenzione ed educazione alla salute su temi di stretto interesse per le popolazioni delle comunità montane, che coinvolgeranno in prima linea le farmacie. Non solo: il protocollo sottolinea che le farmacie devono avere la possibilità concreta di essere punti di riferimento sul territorio in caso di emergenza, effettuando piccole medicazioni e con l’uso di defibrillatori.

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