Castelnuovo: bilancio non approvato, diffida del Prefetto

Redazione Infocilento

Fino luglio e il bilancio non è stato ancora approvato. Per questo l’Amministrazione di Castelnuovo Cilento si è vista recapitare una diffida da parte del prefetto di Salerno per la mancata approvazione del bilancio consuntivo 2018. Nonostante il termine ultimo fosse lo scorso 30 aprile, ad oggi ancora non è stato approvato nulla.
Il consiglio comunale ora ha a disposizione appena 20 giorni per votare il rendiconto pena lo scioglimento dello stesso, ai sensi del comma 2 dell’articolo 141 del T.U.E.L.

“Ci sfuggono i motivi per i quali la maggioranza non ha approvato il bilancio, atto fondamentale dell’attività amministrativa, ma pensiamo che la questione sia molto grave”, fanno sapere dall’opposizione.

“Come gruppo di minoranza siamo molto preoccupati per le sorti finanziarie del nostro Comune, perché se i conti fossero stati in ordine non ci sarebbe stato motivo di arrivare alla minaccia di scioglimento e il commissariamento del Consiglio mettendo in una situazione di tensione tutti i cittadini – si legge in una nota – E non riusciamo a capire perché nella campagna elettorale da poco conclusa il sindaco non abbia parlato ai cittadini dei problemi economici dell’ente da lui amministrato da 10 anni”.
I tempi per l’approvazione del bilancio non sembrano celeri: “Ad oggi inoltre non ci risulta convocato nessun consiglio comunale per la trattazione della questione né ci è stata consegnata copia del documento così da poterlo esaminare nei venti giorni previsti dal prefetto”, fanno sapere dalla minoranza.

“Nell’interesse del nostro paese, che ha bisogno di stabilità, ci auguriamo che non emergano ulteriori problematiche per l’approvazione del bilancio e che si riesca a scongiurare lo scioglimento anticipato dell’ente, per questo auspichiamo una velocissima convocazione del Consiglio Comunale e una minore superficialità da parte del sindaco e dei consiglieri nella trattazione di questioni di così vitale importanza per il nostro comune”, concludono i copnsiglieri di opposizione.

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