Eredita: la festa di San Giovanni e la tradizione dell’Angelo

Emma Mutalipassi

Il Cilento vive delle tradizioni locali, soprattutto nei piccoli comuni; molte di esse sono legate alla fede.

Tra religioso e pagano, le feste patronali sono sempre legate a leggende o fatti miracolosi che ruotano intorno alla manifestazione divina che consacra il luogo, o alla vita del Santo patrono.

Nel territorio cilentano sono diversi i paesi ove si venera la figura di San Giovanni Battista,accompagnata da vecchi rituali e rappresentazioni sacre. Ricordiamo Ostigliano, Roccagloriosa ,Sassano, Castel San Lorenzo,Cardile , Casalvelino, Licusati , Laurito, Mandia,  Rofrano, San Pietro al Tanagro, San Giovanni di Stella ed Eredita.

Proprio in quest’ultima comunità, frazione del Comune di Ogliastro Cilento, è caratteristica la tradizione del Volo dell’Angelo Angelo, un evento presente anche in altri paesi del Cilento, come Rutino, Vatolla, Camella e Prignano.

Il Volo dell’Angelo ha luogo al termine della processione che, la mattina del 24, si snoda tra le vie del paese. Un bambino, sospeso in aria nei panni di un angelo, recita antichi versi dedicati al Battista di cui si celebra il ruolo di precursore di Cristo.

Intorno alla figura del Santo aleggia un’aura di leggenda, la memoria storica è fatta di variati prodigiosi racconti. Il più antico narra di una preziosissima tracolla donata al Santo da un condottiero saraceno. Avendo assaltato le popolazioni della piana di Paestum, il condottiero aveva scorto sulle colline il piccolo centro di Eredita con la sua chiesa. Incontrato un pastore, a lui aveva domandato quale fosse la strada più breve per raggiungere il borgo, ma quello – capiti gli intenti bellicosi del condottiero – lo aveva indirizzato verso l’attuale arteria Giungano-Trentinara. L’esercito saraceno, dunque, era giunto ad Eredita soltanto dopo molte ore, quando ormai la gente del luogo si era cacciata in salvo tra le mura della chiesa. Il condottiero, avendo riconosciuto il pastore nell’effigie del Battista, invitò allora gli abitanti di Eredita a ringraziare il Santo per averli salvati dalle azioni violente alle quali, commosso, aveva rinunciato. In segno di riverenza, poi, fece dono della sua tracolla.

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