Capaccio Paestum, intervista al neo sindaco Franco Alfieri

Carmela Santi

CAPACCIO PAESTUM. La stanchezza per la lunga notte di festa non ha rallentato il nuovo sindaco Franco Alfieri che ieri mattina era già in municipio per incontrare i dipendenti e avviare subito la macchina amministrativa dopo oltre cinque mesi di commissariamento.

Qual è la prima cosa che ha fatto oggi come sindaco di Capaccio Paestum?
«Ho voluto incontrare dirigenti, funzionari e dipendenti comunali. Senza una macchina amministrativa efficiente i processi di cambiamento non si avviano. Tocca al sindaco il compito di organizzare e motivare il personale dell’ente, offrendo un esempio concreto di dedizione alla comunità»

Ha già un’idea per la Giunta? Gli assessori verranno scelti tra i consiglieri eletti o ci saranno anche assessori tecnici?
«Ho già annunciato che sceglierò i componenti della Giunta tra i 128 candidati al Consiglio comunale. Mercoledì renderò noti tutti i nomi degli assessori»

Da dove inizia il lavoro di Franco Alfieri sindaco di Capaccio Paestum?
«Come le ho detto, dalla riorganizzazione della macchina amministrativa. Già nel corso dell’incontro di questa mattina ho avuto buone sensazioni. Più in generale, il nostro lavoro comincia dal programma sul quale abbiamo ricevuto fiducia: fatto di interventi ambiziosi, piccole cose e impegni precisi. Come quello di lanciare, da qui a cento giorni, un concorso d’idee per la rigenerazione del litorale»

Lei ha ottenuto circa 6 punti percentuali in più rispetto al suo avversario. Si aspettava un distacco maggiore?
«È un problema che in realtà non ci eravamo posti. A me e a miei candidati interessava la vittoria elettorale, un po’ meno i numeri. Certo, aver costruito in soli tre mesi una coalizione così ampia, conducendola al successo malgrado avesse contro tutte le altre espressioni della politica locale, resta un risultato indiscutibilmente significativo»

Pensa che la notizia del suo coinvolgimento in un’indagine della Dia abbia avuto influenza sul voto?
«Le indagini sono indagini e faranno il loro corso, che io attendo con serenità. Qualcuno mi ha descritto come fossi il diavolo. Diciamo che il bel successo elettorale mi ha ripagato di tante amarezze»

Ieri sera, tra le priorità, ha citato quelle riguardanti l’estate ormai imminente. Si è già fatto un’idea di cosa si deve fare?
«Nel nostro Comune l’estate fa aumentare notevolmente il numero degli abitanti. Questo porta problemi che bisogna affrontare; quest’anno, a causa delle elezioni, partiremo con ritardo, ma ce la faremo. Credo inoltre sia necessario cominciare a progettare sin da subito qualche buon progetto capace di rinforzare il potenziale di attrazione turistica»

Ha detto che è stata una campagna elettorale avvelenata. Pensa che ora sarà finalmente il clima cambierà?
«Non posso non ribadire che un inasprimento c’è stato, soprattutto negli ultimi giorni. Secondo me non ce n’era bisogno e tutto poteva terminare in maniera più serena. Dopo il dibattito televisivo di mercoledì scorso, terminato in maniera cavalleresca, avevo pensato che la coda di campagna sarebbe stata diversa. Invece non è andata così. Però mi lasci dire una cosa: a Capaccio Paestum è terminato il tempo dei vincitori e dei vinti. È invece tempo di costruire una comunità che sappia essere parte attiva di una grande stagione di cambiamento»

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