Eccellenza: Agropoli-Brindisi, le parole del tecnico dei pugliesi Olivieri

Christian Vitale

Massimiliano Olivieri, tecnico nato nel novembre del 1973,   lo scorso febbraio subentrò, in corsa, sulla panchina dell’Agropoli rimpiazzando l’esonerato Ciro De Cesare. Olivieri, dopo una buona rimonta in campionato culminata con lo spareggio perso con il Sorrento, lasciò i cilentani dopo la sconfitta di Castrovillari, nel ritorno della finale play-off nazionale d’Eccellenza. Lo stesso tecnico, a distanza di dodici mesi, si trova nuovamente, da avversario, a giocarsi l’ultima gara stagionale. Il tecnico del Brindisi, che una settimana fa vinse per 1-0 contro l’Agropoli, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni, in merito alla gara di domani, alla stampa pugliese:

“Le condizioni generali sono buone , nonostante il caldo  la squadra sta si è allenata come le altre settimane, ovviamente sappiamo che ci giochiamo tanto però c’è relativa tranquillità.  Io credo che l’Agropoli la metterà sul piano del ritmo, dell’aggressività, ma noi siamo abituati. In  molte partite che abbiamo fatto, soprattutto in campionato,  le squadre hanno usato questo tipo  di atteggiamento,  quindi siamo abituati e siamo adattati”

“Il nostro obiettivo primario, domani, sarà quello di stare veramente concentrati per quest’ultimo atto. Io credo che in questa partita ci possa essere nel calderone un po’ tutto: aggressività, voglia di fare, nervosismo…. Da parte nostra condurremo una partita come abbiamo sempre fatto, con lucidità nei momenti più critici, cercando  di ragionare per poi fare le cose migliori. Brindisi è una piazza importante, una piazza dove in questo momento abbiamo ricreato entusiasmo e gli artefici sono  questi fantastici ragazzi Sappiamo di giocarci tanto, la partita è ancora aperta, quindi ci siamo allenati per superarci anche dal punto di vista emotivo”

“Noi dobbiamo andare in campo concentrati, vogliosi e consapevoli della nostra forza,  giocandocela, Ora ovviamente sono rimasti 90′, quindi bisogna gestire nel modo in cui il Brindisi ha sempre fatto la gestione della gara, senza fare i calcoli, senza pensare al risultato, ma pensando di far male all’avversario”.

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