Frittata di pasta cilentana: ricetta di un classico nostrano

Redazione Infocilento

Conosciuta come “a frittata ‘e maccaruni“, o semplicemente frittata di pasta, è un piatto tradizionale della cultura popolare e contadina del Cilento e della Campania. Si tratta di un primo o di un piatto unico, nato dall’esigenza di riutilizzare la pasta avanzata secondo una filosofia di vita che oggi sembra ancora molto popolare per via dei movimenti contro lo spreco alimentare.

Inoltre, questo piatto è ed era preparato spesso per i lavoratori che hanno l’esigenza di portarsi il cibo da casa, o per le giornate al mare, soprattutto a Pasquetta, perché facile da mangiare e da trasportare. Compare in molti film, per esempio in Miseria e Nobiltà, dove Totò la consuma direttamente con le mani da un grande piatto centrale.

La versione originale è la bianca, che verrà illustrata in seguito, realizzata senza salsa di pomodoro e senza “pittolo”, lo strato di pasta frolla che a volte funge da involucro.

Per la preparazione, si possono usare formati di pasta differenti, corti o lunghi, e può essere mangiata sia fredda che calda. I migliori rimangono comunque i formati lunghi o quelli cavi, come bucatini e vermicelli.

Prima di passare alla ricetta, Lorena Castillo responsabile di utileincasa.it, ci tiene anche a sottolineare un dettaglio importante: “Per questa ricetta sono essenziali gli utensili giusti, perché per esempio una padella sbagliata può rovinare l’esito finale della frittata. Quindi oltre agli ingredienti, bisogna saper scegliere gli strumenti idonei”.

Ingredienti:

300 g di spaghetti, o altra pasta a scelta

5 uova

100 g di formaggio filante (provola o mozzarella ben sgocciolata), tagliato a dadini

50 g di formaggio di capra del Cilento, grattugiato

50 g di salame Napoli tagliato a dadini, oppure di pancetta affumicata

Olio extravergine di oliva q.b.

30g di burro

Prezzemolo tritato (facoltativo)

Sale

Pepe

Preparazione:

Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente e salata, lasciandola al dente. Una volta scolata, reintrodurla nella pentola con dentro una noce di burro.

Sarebbe meglio cuocere la pasta in anticipo, per lasciarla qualche ora a riassorbire l’amido.

In un recipiente capiente mescolare, con l’aiuto di una spatola, le uova, il formaggio tenero, il formaggio di capra grattugiato, il salame Napoli, il prezzemolo, e condire con sale e pepe.

Usando una buona padella antiaderente, abbastanza grande, riscaldare un filo di olio di oliva extravergine e aggiungere la pasta e il condimento di uova e formaggio precedentemente preparato, amalgamando bene.

Si può anche mescolare la pasta direttamente nel recipiente, e metterla nella padella in seguito, per ottenere un effetto migliore. Ogni lato della frittata va cotto almeno 10 minuti, o fino a quando non si sarà formata una crosticina. Usando il coperchio o un piatto, girare la frittata e cuocerla per altri 8 minuti. Il piatto di portata dovrà essere coperto di carta assorbente, per eliminare l’eccesso di olio.

Questa era la versione in bianco, ma può essere realizzata anche in tanti altri modi, con la pasta condita, soprattutto con pomodoro o con ragù, ma va bene ogni tipo di condimento.

Per realizzarla, alla pasta andrà aggiunta la salsa, e successivamente dovrà riposare almeno mezz’ora, in modo che il tutto risulti ben amalgamato.

Si tratta di un piatto che veniva consumato come primo o come piatto unico ma, tagliato in piccole porzioni, è perfetto anche per un aperitivo, soprattutto se accompagnato da un buon vino frizzante.

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