Agropoli, le accuse ad Alfieri e Coppola: voto di scambio e concussione

Redazione Infocilento

AGROPOLI. E’ stata una giornata convulsa quella di ieri per la città di Agropoli. Dalle prime ore della mattina gli uomini della Dia sono entrati in azione per acquisire materiale nell’ambito di una indagine per presunto voto di scambio elettorale politico-mafioso e concussione con l’aggravante del metodo mafioso. Coinvolti il sindaco di Agropoli Adamo Coppola, l’ex sindaco Franco Alfieri ed alcuni esponenti del “clan” degli zingari, già al centro di altre indagini, tra cui quella dei Ros di Salerno.

I rapporti tra politici e “clan”

I rapporti tra loro e il Comune erano già finiti sotto la lente di ingrandimento della Procura di Vallo della Lucania. Tre anni fa, infatti, Alfieri fu accusato di aver evitato di acquisire al patrimonio del comune di Agropoli appartamenti confiscati in cambio del sostegno elettorale dei proprietari di quei beni, un presunto clan criminale a conduzione familiare.

Le accuse

Ora l’inchiesta si allarga. Alfieri e Coppola sono iscritti nel registro degli indagati nell’ambito di una inchiesta condotta dal sostituto procuratore della Repubblica di Salerno Vincenzo Montemurro. Coppola e Alfieri stando alle accuse avrebbero ottenuto vantaggi elettorali «mediante l’avvicinamento di cittadini e imprenditori di taluni soggetti legati al malaffare» ed anche mediante «la regolare aggiudicazione di appalti e servizi pubblici». Nel mirino anche alcune intercettazioni già finite sotto i riflettori negli anni scorsi. In particolare una riguarda Alfieri ed un esponente dei Marotta. «Sindaco … mi servirebbe una mano». «Come dobbiamo fare?». «Un contratto di lavoro per pigliare l’affidamento». «E ma mò mi perseguitate un poco con questo fatto…». «L’avvocato mò mi ha detto fatti fare sto coso… io vado a lavorare tutte le mattine tre ore…cioè… non è che voglio tutta la giornata… tre ore». «Ti devo mettere tre ore … e ti faccio fare l’affidamento dai servizi sociali ti faccio fare tre ore al giorno … va bene?». «Eh…però devi fare il coso in “tempo indeterminato”». «Indeterminato non lo possono fare…». «Io tengo un anno e sei». «Ma non ti preoccupare, ti faccio fare una cosa io coi servizi sociali. Lo sai già dove posso “inciarmare” qualcosa, tu dici che non va bene».

L’attività della Dia

Gli uomini della Direzione investigativa antimafia, coordinati dal comandante Giulio Pini, sono entrati in azione all’alba. Perquisite le abitazioni di Franco Alfieri e Adamo Coppola, lo studio legale dell’ex primo cittadino, sito in Corso Garibaldi, e il municipio. Oltre agli uomini della Dia erano presenti anche i carabinieri della compagnia di Agropoli, guidati dal capitano Francesco Manna. 

Le dichiarazioni

“Stamattina il mio studio legale ad Agropoli e la mia abitazione a Torchiara sono stati oggetto di una perquisizione da parte della DIA di Salerno. Mi dispiace che queste attività investigative abbiano luogo nel pieno della campagna elettorale. Nell’esprimere, come sempre, la mia piena fiducia nel lavoro della Magistratura, vado avanti a testa alta perché la forza di un uomo è anche quella di reagire alle difficoltà e mettere ancora più energia e determinazione nel lavoro quotidiano”. Queste le parole dell’ex sindaco Franco Alfieri, oggi candidato a Capaccio Paestum.

Sulla stessa lunghezza Adamo Coppola: “Da qualche giorno ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria hanno richiesto atti e documenti vari riguardanti procedimenti amministrativi già conclusi da alcuni anni. Quest’oggi, con le perquisizioni presso la mia abitazione e il mio ufficio comunale, tali operazioni possono dirsi terminate in quanto detti operatori hanno redatto processo verbale di conclusione”, dice il primo cittadino. “Personalmente, sono tranquillo e fiducioso del lavoro dei magistrati. In riferimento agli atti che hanno visto la mia partecipazione, quale sindaco della città di Agropoli, rimango sereno in quanto la stessa è stata sempre leale, imparziale e legittima”.

Le reazioni

Ad Agropoli l’opinione pubblica è divisa su quanto accaduto. Sui social c’è chi festeggia come se l’operazione dell’antimafia fosse già una condanna o l’inizio della fine del “sistema” Alfieri-Coppola. Molti altri, invece, mostrano sconcerto per quanto accaduto. Per l’entourage di Alfieri, invece, il timore è che quanto accaduto possa inficiare la campagna elettorale per la sua corsa a sindaco di Capaccio Paestum. Ieri, però, oltre duecento sostenitori hanno manifestato il loro sostegno radunandosi presso la sua sede elettorale.

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