Marina di Camerota: Il Venezuela d’Italia protagonista ad Agorà su Raitre

Omar Domingo Manganelli

Mentre è di pochi minuti fa, la notizia battuta dall’Ansa dello scontro diplomatico sempre più alto tra Stati Uniti e Russia e mentre continua a salire pericolosamente la tensione nelle strade in Venezuela, un’intera comunità italiana, quella di Marina di Camerota, definita dal programma Agorà come il ‘Venezuela d’Italia’, chiede a gran voce in collegamento dalla Piazzetta Simon Bolivar davanti alle telecamere della Rai, una risoluzione della crisi nel Paese latinoamericano e una mediazione anche da parte del Governo italiano.

L’appello della comunità venezuelana

Nei vari collegamenti è intervenuto tra gli altri Giuseppe Volpe, presidente dell’Associazione ‘Alma Llanera’, il quale ha chiesto a Pier Ferdinando Casini, presidente della Commissione dell’Interparlamentare italiana e ad Emilio Carelli presidente della Sezione bilaterale di amicizia con il Venezuela, presenti negli studi Rai, di non dare adito alle parole dell’ambasciatore venezuelano in Italia Rodriguez Diaz, intervenuto poco prima sempre nella trasmissione difendendo l’operato di Nicolas Maduro, e di riconoscere e aiutare “senza sé e senza ma” Juan Guaidò attuale leader dell’opposizione ed autoproclamatosi come Presidente ad Interim del Venezuela.

Le posizioni del Governo sul Venezuela

Le posizioni dei 5stelle e della Lega sono contrastanti, Di Maio e soci scongiurano l’intervento armato, ribadendo come sia necessario prima di tutto evitare azioni violente e ristabilire la pace, mentre proprio ieri il Ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, dichiarava: “Chi sta dalla parte di Maduro è fuori dal mondo, io sto col popolo, la Costituzione e Guaidò e spero che il dittatore sanguinario e affamatore Maduro lasci il prima possibile e che ci siano elezioni il prima possibile”.

La situazione in Venezuela

Intanto, la situazione nel Paese sudamericano è sempre più complicata. Nuove manifestazioni di piazza per disarcionare il regime sono state organizzate da Juan Guaidò, il quale ha annunciato che a partire da domani inizierà un programma di scioperi scaglionati nell’amministrazione pubblica, fino a far sì che tutti i settori si uniscano in uno sciopero generale.

“Resteremo nelle strade fino ad ottenere la fine dell’usurpazione di Maduro, un governo di transizione e libere elezioni”, ha assicurato Guaidò. Nuovi scontri si sono registrati in giornata, con gli agenti della Guardia nazionale bolivariana che hanno utilizzato gas lacrimogeni e sfollagente per disperdere centinaia di oppositori. A parte un 24enne morto negli scontri a La Victoria, gli arresti e qualche decina di feriti, il caos per ora non si è trasformato in un bagno di sangue. Ma la situazione rischia di precipitare da un momento all’altro.

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