Cilento: incubo siccità per l’estate 2019

Fiorenza Di Palma

Rischio siccità per il 2019, così come avvenuto due anni fa. Le precipitazioni registrate tra gennaio e marzo, infatti, sono simili proprio a quelle del 2017, circa 277millimetri. A lanciare l’allarme anche il geologo e senatore 5 Stelle Franco Ortolani: “se non ci sarà un notevole recupero pluviometrico (servono i 40 giorni di pioggia) tra aprile e giugno dovremo affrontare una nuova crisi idrica nell’estate 2019”, avverte l’esperto.

“La ricarica degli acquiferi carbonatici che ci alimentano gratuitamente di acqua potabile non sta andando bene – spiega – Alla stazione di Montevergine ubicata sull’acquifero carbonatico del Monte Partenio a 1284 di altezza, dall’inizio dell’anno 2019 sono caduti 365 mm di pioggia e circa 1 m di neve. Si tenga presente che in un anno le precipitazioni piovose sono di almeno 1500 mm. Tra aprile e dicembre 2019, pertanto, dovrebbero precipitare circa 1250 mm di pioggia”. “Di solito – ricorda però l’esperto – le piogge tra giugno e agosto sono scarse per cui in 6 mesi (aprile, maggio,settembre, ottobre, novembre e dicembre) dovrebbero precipitare circa 200 mm di pioggia al mese mediamente. L’anno scorso nello stesso periodo (da gennaio a marzo) erano precipitati almeno 200 mm in più”.

I dati evidenziano la complessità della situazione. In Cilento, in realtà, rispetto al 2017, la Consac (la società che gestisce il servizio idrico sul territorio) ha fatto dei passi avanti: potenziato il servizio idrico ad Ascea, nuovi pozzi nei comuni di Camerota (nella frazione di Licusati) e San Giovanni a Piro. Resta il problema delle perdite: “Quanti acquedotti sono stati riparati rispetto alla crisi del 2017?”. Questo è l’interrogativo che si pone Ortolani.

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