Il fenomeno della desertificazione sociale nel Cilento in una tesi di laurea

Chiara Esposito

Lo scorso 21 marzo Martina Cicerelli, originaria di Ascea, si è laureata in Sociologia all’Università degli studi di Salerno con una tesi di laurea incentrata su un tema di grande rilievo: “Il fenomeno della desertificazione sociale: il caso del Cilento”.

“La scelta di analizzare questo fenomeno – spiega Martina – è nata in seguito all’esperienza di tirocinio svolto presso il Ce.Do.M UNISA (Centro di documentazione sulle nuove migrazioni). Ho scelto di parlare della mia terra, il Cilento, sia perché il tema dello spopolamento è molto sentito in quest’area geografica sia perché da cilentana ho constatato personalmente le conseguenze migratorie anche nel mio paese”. È infatti Ascea, uno dei due paesi presi in analisi durante l’indagine svolta dalla neo dottoressa, in particolar modo tre frazione dell’entroterra del comune quali Mandia, Catona, Terradura, oltre che Campora, altro piccolo paese cilentano.

Il lavoro svolto ha avuto come obiettivi principali il confronto dei dati demografici delle popolazioni poste in analisi e le possibili soluzioni atte a prevenire e fermare tale fenomeno. Per far ciò, le attività di ricerca si sono incentrate su interviste rivolte a testimoni previlegiati, al fine di acquisire specifiche informazioni sull’oggetto di indagine, interviste rivolte ai giovani di età compresa tra i 14 e i 29 anni del Cilento ed interviste rivolte a giovani che fanno parte delle “startup training”.

Per ciò che concerne le frazioni limitrofe del Comune di Ascea ( 5.867 abitanti) è emerso che, in queste frazioni, ad essere assenti sono la maggior parte dei servizi necessari per la routine quotidiana.  Poste, banche, scuole e farmacie sono del tutto inesistenti in quanto collocate nella vicina frazione Marina. Attraverso un’intervista al Sindaco Pietro D’angiolillo, è stato inoltre appurato che anche il tasso di natalità risulta essere molto basso con un conseguente accorpamento delle scuole di Catona e Mandia a quella di Ascea Capoluogo. Analoga situazione anche a Campora dove si registra, attraverso un trend che va dal 1980 al 2017, uno spopolamento pari al 60% (391 abitanti).

A risentirne maggiormente sono i giovani che così sono costretti a spostarsi altrove causa lavoro, studio e svago. Le interviste sia con i testimoni privilegiati che con i giovani del Cilento, hanno acceso i riflettori su buone pratiche e suggerimenti, come ad esempio il coinvolgimento di quest’ultimi circa il tema stesso dello spopolamento implementando le indagini conoscitive in relazione ai loro bisogni e alle loro ispirazioni, combattere la dispersione scolastica e non ultimo migliorare il sistema dei trasporti per facilitare lo spostamento.

Altro aspetto fondamentale della ricerca sono state le “startup training”. Le testimonianze di alcuni startupper intervistati hanno fatto emergere che attraverso programmi adatti ed esperti della scena digital italiana, investor, oltreché acceleratori d’impresa, è possibile fare delle proprie passioni un vero e proprio lavoro.

Secondo Martina, “ la carenza di strutture sociali e la mancanza di politiche di contrasto, spingerà sempre di più i giovani ad emigrare. Il rischio sarà la scomparsa di questi piccoli paesi che provocherà, o sta già provocando maggiore incuria. È quindi compito della politica e della pubblica amministrazione risolvere queste piaghe legate al territorio e al lavoro, mentre i giovani e i comuni cittadini dovrebbero aprirsi al dialogo, mettersi in gioco e sperimentare”.

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