Le telecamere Rai sulla cima del Monte Cervati

Antonio Pagano

Domani, sabato 23 marzo, le telecamere del tg itinerante della Campania, in onda ogni sabato su Rai 3, alle ore 14.00, faranno tappa a Sanza. Lo spazio televisivo condotto dal giornalista, Rino Genovese, è dedicato alla scoperta e alla valorizzazione dei numerosi comuni della regione, raccontando storia, tradizioni e varie notizie dei centri campani.

Per la prima volta le telecamere della Rai arriveranno sulla cima del monte più alto della Campani, il Cervati, con i suoi 1898 metri. Il centro abitato di Sanza sorge alle pendici del Monte Cervati, su un’area prevalentemente collinare, dov’è ubicata l’antica rocca, circondato dal verde delle montagne circostanti.

Il territorio è infatti caratterizzato da due catene montuose: una riconducibile al gruppo del Monte Centaurino ed un’altra riconducibile al gruppo del Monte Cervato, ben delineato tra Cozzo della Croce, Monte Forcella, Monte Motola, Monte Faitella e la Raia del Pedale. La forte permeabilità del suolo, a causa di fenomeni carsici presenti, rende l’intera area del Cervato un importantissimo bacino idrografico da cui scaturiscono corsi d’acqua di notevole importanza, quali il fiume Bussento, il fiume Mingardo, il fiume Calore Lucano.

Secondo l’ipotesi più probabile il nome deriva dal latino sampsasansa, che sarebbe il residuo della spremitura delle olive (noccioli), in riferimento agli olivi presenti in zona.

Sanza, ancor prima della presenza lucana e romana, ha da sempre assunto un’importanza strategica e commerciale come passaggio obbligato lungo l’antica via carovaniera “del sale” che collegava la costa con la parte meridionale del Vallo di Diano. Col tempo, l’antica carovaniera dovette mutarsi in una diramazione che collegava il centro abitato alla Via PopiliaAnnia che, costruita da Roma verso la metà del II sec. a.C., da Capua attraverso il Vallo di Diano raggiungeva Reggio Calabria. La posizione di predominio in epoca lucana viene meno, quindi, con l’avvento della dominazione romana e, come avvenne per altre popolazioni lucane, Sontia si avviò verso il declino dei primi secoli del I millennio d.C. Col passar del tempo gli abitanti abbandonarono la località sede dell’antico insediamento per spostarsi verso l’area collinare dove sorge oggi l’abitato moderno.

Numerosi sono i siti di particolare rilievo storico ed architettonico presenti sul territorio di Sanza: la Porta Pungente, una delle cinque porte che permettevano di entrare nel paese. I due principali palazzi sono: Palazzo Curcio, che presenta un maestoso portale in bugnato con le ante della porta in legno rafforzate da chiodi; il Palazzo Baronale, residenza dei Sanseverino, padroni di Sanza dalla fine del ‘600 sino al 1781. Nella Piazza del Plebiscito, cuore del paese, si trova la Chiesa di S. Maria Assunta, risulta documentata per la prima volta agli inizi del XIV secolo. A pochi passi troviamo la Cappella della Madonna della Neve fondata nel 1863 dalla famiglia Campolongo. Di particolare interesse è la statua lignea della Vergine col Bambino collocata nella nicchia sopra l’altare, presumibilmente realizzata in ambito napoletano, su commissione dei Campolongo, nella seconda metà dell’Ottocento. Più avanti nella Piazzetta di S. Martino è presente un’alta torre campanaria, nota come Torre Medievale che è ciò che rimane della chiesa medievale di S. Martino. 

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