Capaccio, Quaglia: “Troppi candidati in cerca di biglietto per lo stadio”

Comunicato Stampa

Il segretario cittadino della lista Noi per l’Italia Udc, Angelo Quaglia, ha diffuso una nota relativamente alle prossime elezioni comunali a Capaccio Paestum.

“Si respira aria di attesa in queste ore di preparazione delle liste elettorali – esordisce – Molti aspiranti consiglieri, hanno dato la propria disponibilità, verbale, ad essere della partita, tanti altri aspettano che qualche candidato sindaco si ritiri per decidere dove arruolarsi, come i militari attendono nel piazzale della caserma il rompete le righe per decidere con chi passare la notte.”

Continua ancora dicendo “Non è una campagna elettorale quella che si prospetta all’orizzonte, sembra un’asta pubblica dove gli aspiranti candidati sono esposti in attesa di essere aggiudicati al candidato sindaco che offre di più. Povera politica, povero rinnovamento. Ogni aspirante candidato consigliere aspetta di capire con quale sindaco può trovare posto in tribuna. A questo siamo ridotti. Per molti, entrare in consiglio comunale è come entrare allo stadio per veder giocare la squadra che vince. Poco interessa il nome del sindaco che gli ha regalato il biglietto. A loro interessa poco il paese reale, le difficoltà e le frustrazioni di una cittadinanza in ginocchio che non crede più a niente. Per loro è importante esserci. Il senso di appartenenza alla terra dei natali, alla storia di uomini che tanto hanno dato, alle prospettive di sviluppo, sono soltanto optional, che possono essere di qualunque marca e di qualunque provenienza, come le vie della seta.”

Infine amareggiato conclude con le seguenti parole “Ormai ci si può accordare con tutti. Capaccio Paestum patrimonio dell’Unesco globalizzato, non ha più bisogno di rappresentanti figli di questa terra. La coerenza, il senso di appartenenza, la voglia e la capacità d’interpretare il proprio destino, la voglia di ristrutturare con le nostre idee la casa Capaccio, possono attendere. Qualsiasi santone venuto da lontano farà meglio di noi. L’importante è esserci. Non per essere, ma per apparire, in una comunità sofferente in balia di tante comparse.”

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