Precetto della Provincia al Comune di Agropoli, Russo: “lotta su soldi insanguinati”

Redazione Infocilento
Giuseppe Russo
Avv. Giuseppe Russo - Associazione Noi Consumatori

Risale ai giorni scorsi la notizia dell’atto di precetto notificato dalla Provincia di Salerno al Comune di Agropoli. L’Ente rivendica la propria percentuale sulle sanzioni elevate grazie all’autovelox posto sulla Cilentana (una strada provinciale), tra gli svincoli Agropoli Nord e Agropoli Sud. La cifra richiesta è di circa un milione di euro (leggi qui).

Una brutta notizia per il Comune che aveva ricevuto una prima ingiunzione nel dicembre 2017; l’amministrazione comunale di Agropoli in quell’occasione propose il pagamento spontaneo di centomila euro e di suddividere la parte restante in rate semestrali crescenti fino al giugno 2020. Tuttavia ad oggi nessun pagamento stato effettuato.

Sulla vicenda interviene anche l’associazione “Noi Consumatori” di Castellabate, da sempre attiva proprio contro l’autovelox posizionato sulla Cilentana che non esista a parlare di “Una lotta di potere sui soldi insanguinati dei cittadini”

“Un milione di euro – spiega il presidente dell’associazione, l’avvocato Giuseppe Russo – è la somma che deriva da un autovelox giudicato illegittimo e che è a tutt’oggi illegittimo perché viola qualsiasi normativa relativa alla segnaletica e quant’altro”. “I cittadini hanno cacciato un milione di euro ed ora Provincia e Comune si stanno scornando”, aggiunge.

Poi Russo spiega: “All’atto di precetto seguirà un’esecuzione coattiva. E’ una brutta notizia per i cittadini perché significa che il Comune diventa ancora più povero e dovrà vedere come trovare questo milione di euro”. Riteniamo che lo farà attraverso l’aumento dei tributi comunali – spiega l’avvocato cilentano – alla fine a pagarne le spese saranno sempre i cittadini”.

Russo poi conclude: “Questo è ciò che accade quando si ha a che fare con Enti che hanno un sistema, quello dell’autovelox, non per la salvaguardia dell’incolumità delle persone ma perché necessitano di fare cassa”

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