Tartaruga uccisa dalla plastica a Camerota: “E’ ora di passare all’azione”

Luisa Monaco

CAMEROTA. Finisce anche all’attenzione della stampa nazionale il caso della tartaruga caretta caretta recuperata il 29 gennaio scorso a Marina di Camerota. L’animale era privo di vita, ucciso dall’ingestione di plastica.

“Ha ingerito un etichetta proveniente dall’Algeria, bicchieri in plastica e 7 dei famosi dischetti del depuratore di Capaccio. Dopo due casi in Francia, questo è il primo caso di rinvenimento dei dischetti in animali marini in Campania”, spiega Nicola Campomorto dell’Enpa. “Abbiamo sicuramente contribuito alla sua morte – aggiunge – È ora di passare all’azione, partendo da piccoli gesti quali preferire il bicchiere in vetro quando prendiamo un caffè, le bottiglie d’acqua in vetro e rifiutare le cannucce nei cocktail”.

Ieri anche le telecamere di Sky hanno puntato gli obiettivi sul caso, visitando il Centro Ricerche Tartarughe Marine di Portici. “L’ingestione della plastica può costituire un rischio per la salute perché anche l’uomo ingerisce il pesce”, hanno fatto sapere gli esperti dell’Anton Dhorn. Tante le tartarughe ospitate presso il centro che giungono con problemi determinati dall’inquinamento da plastica. Una situazione che appare fuori controllo e sulla quale è necessario intervenire con fermezza.

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