Don Cesare Caradonna ed i suoi 35 anni di apostolato nella Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Agropoli

Ernesto Apicella

La missione apostolica di Don Cesare Caradonna ad Agropoli durò 35 anni, dal 1961 al 1996. Per gli agropolesi furono anni di grandi cambiamenti sociali ed economici, pieni di sofferenze e di speranze, di gioie intense e di tragiche vicende. Don Cesare, con il suo carattere forte e caritatevole, riuscì a riedificare e a rinsaldare la vita spirituale della sua Parrocchia.

Il 26 ottobre 1947, Don Cesare Caradonna fu ordinato Sacerdote nel Duomo di Napoli. Il 15 agosto 1961, proveniente da Pianura, giunse ad Agropoli chiamato da Sua Eccellenza Monsignor Biagio D’Agostino, per ricoprire il ruolo di Parroco della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, lasciato vacante da Mons. Francesco Marrocco. Nel 1961 la Parrocchia contava 1500 abitanti e non era dotata di molte risorse economiche. Don Cesare iniziò la sua missione con l’edificazione del tempio spirituale, quello delle anime ed applicando una pastorale seria e responsabile. Inoltre pianificò la restaurazione delle Chiese, alcune delle quali si presentavano in pessime condizioni di manutenzione e di stabilità. Tra le sue opere: la ricostruzione della Chiesetta dell’Addolorata (1968) e della Chiesa di San Francesco (4 ottobre 1974), il restauro della Chiesa della Madonna di Costantinopoli.

Nel 1992, sostenuto da un valido comitato parrocchiale, iniziò il recupero strutturale della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo, riaperta al culto da Don Vincenzo Fiumara. Ricostruì la Comunità Parrocchiale e tutte le attività ad essa inerenti, portando in Chiesa, con azioni e parole, i tantissimi giovani presenti in Parrocchia.

Don Cesare era un prete amato perché ascoltava ed elargiva consigli a tutti, estremamente gentile, caritatevole verso i poveri, gli emarginati e i senzatetto, ma soprattutto verso i malati. Sempre presente!!!

I miei ricordi di Don Cesare sono tantissimi. I periodi lieti ed i  momenti dolorosi legati alla vita religiosa ed umana della mia famiglia. Le numerose iniziative sociali e culturali realizzate insieme. Tra le tante, ricordo con piacere quando negli anni ’70/’80, alle 8.00 della Domenica, Don Cesare mi telefonava a Radio Cilento Uno, per diffondere in diretta il Vangelo della Domenica a nostri ascoltatori. Che grande Parroco!!!

Dopo 35 anni di apostolato nella Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, il 26 agosto 1996, Don Cesare rassegnò le dimissioni, per raggiunti limiti d’età, a Sua Eccellenza Mons. Giuseppe Rocco Favale.
Don Cesare Caradonna nella lettera di saluto ai suoi ex parrocchiani scriveva: “Ora miei cari, sul punto di partire per Anzio, vi saluto e vi benedico per l’ultima volta. L’unico rammarico è che avrei desiderato celebrare in mezzo a voi il cinquantesimo anniversario di sacerdozio (26 ottobre 1997), ma non è stato possibile per vari motivi”.

L’Azione Cattolica “V. Bachelet” in un pubblico manifesto espresse la sua gratitudine a Don Cesare:  “Carissimo Don Cesare desideriamo esprimervi tutta la nostra gratitudine. Grazie alla vostra sapiente guida e al vostro fraterno sostegno, l’Azione Cattolica è cresciuta e si è rafforzata. Ci mancherà tanto l’amico che ci ha confortato, compreso e perdonato. Il padre sempre pronto a comprendere e a perdonare”.

Il 26 ottobre 1997, nella Chiesa di S. Bonaventura ad Anzio, alla presenza di circa 600 agropolesi, Don Cesare Caradonna celebrò  il cinquantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale. L’incontro con i suoi ex parrocchiani si tenne sul piazzale della Cattedrale di S.Maria Goretti di Nettuno. Saluti, sorrisi, abbracci,  lacrime. Don Cesare rivolse a tutti calorosi ed affettuosi ringraziamenti, salutandoli uno per uno.

Don Cesare morì il 5 ottobre 2006, presso l’Ospedale Regina Apostolorum di Albano Laziale. La messa esequiale fu celebrata nella Basilica Cattedrale da Mons. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano. Erano presenti numerosi agropolesi, a dimostrazione dell’amore e dell’affetto che nutrivano per il loro ex Parroco.

Don Cesare Caradonna, nell’ultimo saluto ai suoi ex parrocchiani,  scriveva:“Sono venuto povero e me ne vado povero, ma con il cuore  pieno di gioia, anche se dal ciglio trema una lacrima di commozione”. R.I.P. Don Cesare, compagno sincero e leale di un lungo e magnifico percorso della nostra vita.

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