Agropoli, Coppola accusa piano di zona: ci sono incapacità nella gestione

Carmela Di Marco

Polemiche sul Piano di Zona S8. Il sindaco di Agropoli Adamo Coppola, rispondendo ieri ad un’interrogazione consigliere Giuseppe Di Filippo, ha lanciato dure accuse alla gestione dei servizi da parte degli uffici. E’ soprattutto la questione economica a preoccupare: il piano sociale, infatti, non è attualmente in grado di garantire il pagamento di associazioni, cooperative e singoli operatori ed anche i servizi stanno venendo meno.

Il primo cittadino agropolese chiede una svolta e si dice pronto allo scontro qualora le cose non cambino. “Il problema dei debiti – ha spiegato Coppola – è relativo, perché i soldi in bilancio ci sono ma non c’è capacità di incassarli”. In sintesi il piano avrebbe difficoltà nel recuperare i crediti e su questo vi sarebbe una responsabilità degli uffici. Secondo il primo cittadino agropolese il problema non è rappresentato dai comuni che non versano le quote spettanti; la criticità maggiore, infatti, sarebbe il mancato accoglimento della rendicontazione del Piano da parte di Enti sovracomunali: ciò impedisce la devoluzione dei fondi.

“Oggi il Piano per le nuove normative ha anche difficoltà ad assumere gli assistenti sociali e in questi mesi non si è riusciti a trovare una soluzione, ciò dimostra che c’è qualche problema. La situazione è drammatica, mancano anche gli assistenti sociali”, dice il sindaco di Agropoli. “Purtroppo – prosegue – c’è ancora troppo campanilismo da parte dei comuni dell’entroterra, noi di Agropoli veniamo visti con diffidenza, forse pensano che vogliamo togliere a Vallo della Lucania il ruolo di comune capofila del piano ma non è così. Fatto sta che per anni le nostre preoccupazioni non sono state accolte; invece ora ci si inizia a rendere conto delle difficoltà”.

Per Coppola, dunque, la soluzione è quella di porre fine all’associazione di comuni e creare una azienda consortile. La proposta verrà avanzata nel prossimo incontro tra i sindaci. Il sindaco agropolese è chiaro: “O si cambia indirizzo o si arriverà allo scontro. Sto valutando di portare in consiglio la questione e decidere, eventualmente, di uscire dal Piano di Zona”.

Condividi questo articolo
Exit mobile version