Cuccaro Vetere: centinaia di persone per l’ultimo saluto ad Antonio Valiante

Sergio Pinto

CUCCARO VETERE. Una folla commossa ha salutato tra gli applausi, per l’ultima, volta l’onorevole Antonio Valiante, per decenni personaggio di spicco della politica cilentana. La chiesa madre di Cuccaro Vetere era affollata in ogni ordine di posto; in molti nonostante la pioggia ed il freddo hanno atteso anche all’esterno. Per l’addio all’ex vicepresidente della giunta regionale c’erano rappresentanti delle istituzioni, politici e soprattutto tanti cittadini che si sono stretti accanto alla moglie Rosa ed ai figli Simone e Diego. Presenti i gonfaloni dei Comuni ed anche quelli di Regione e Provincia, Enti dei quali è stato rappresentante. Tra i banchi della Chiesa di San Pietro Apostolo sedevano anche il Governatore Vincenzo De Luca, il suo vice Fulvio Bonavitacola, l’assessore Corrado Matera, i consiglieri Franco Picarone e Maria Ricchiuti, il capostaff Franco Alfieri, l’ex presidente della giunta regionale Antonio Bassolino, il presidente della Provincia di Salerno Michele Strianese, l’ex presidente Alfonso Andria.

Mons. Miniero: Antonio Valiante esempio da seguire

A celebrare la Santa Messa è stato il vescovo della diocesi di Vallo della Lucania, monsignor Ciro Miniero, che non ha esitato a definire Valiante “Un esempio da imitare”. Sono poi intervenuti vari sindaci del comprensorio a cominciare da quello di Cuccaro Vetere, Aldo Luongo, il quale ha tracciato l’alto profilo politico del defunto, ricordando come quest’ultimo fosse anche un amico su cui era possibile sempre contare. Un concetto ribadito nell’intervento commosso di Carmelo Stanziola, primo cittadino di Centola, che ha ringraziato Antonio Valiante “per aver tenuto aperta sempre la sua casa” e per “l’impegno profuso per questo territorio nei ruoli ricoperti con rispetto, tenacia e determinazione”. Ha ricordato, inoltre, le ultime parole rivolte al figlio Simone, un invito a riunire i sindaci e a combattere per la sanità sul territorio alla luce del nuovo piano ospedaliero. Vincenzo Speranza, primo cittadino di Laurito, ha rimarcato la durevolezza dei rapporti con l’onorevole e l’amore verso il proprio territorio. Sono poi intervenuti l’ex presidente della Provincia Alfonso Andria che ha rammentato l’impegno di Antonio Valiante per la Sanità e per il Parco. “Ciò che riassume il suo carattere – ha detto – e quel suo profilo alto sia nel rapporto umano che nell’azione politica, così come nel servizio alle istituzioni, la fierezza del cilentano, la determinazione”. “E’ stato uno straordinario e impareggiabile ambasciatore del suo Cilento”, ha detto invece l’on. Tino Iannuzzi che ha ricordato come l’azione di Antonio Valiante fosse stata caratterizzata da una grande conoscenza del territorio. Antonio Bassolino, che quando era Governatore della Regione ha avuto Valiante come suo vice, ha ricordato il rapporto di reciproca stima che vi era tra di loro. “Era stimato e benvoluto da tanti cosa che non sempre accade. Era un signore nella vita e nella politica – ha detto – Antonio è stato un bravissimo amministratore, di grandissima competenza, attento alla vita quotidiana e alle persone, abituato a risolvere i problemi. Lo ha fatto in tanti ruoli”. Bassolino, infine, ha ricordato l’influenza di Valiante sulla sua decisione di candidarsi a Presidente della Regione.

Il figlio Diego fa appello ai sindaci: “Rimanete uniti”

“In questi giorni si diranno tante parole ma per ricordare mio padre l’unica cosa che dovete fare è ritornare a difendere questa gente con le unghie e con i denti, al di là di ogni colore politico. Lui porta sul corpo tante ferite di questa battaglia”, ha detto il figlio Diego. “Dovete rimanere uniti perché è ciò che mantiene in vita questo territorio”, ha proseguito rivolgendosi ai sindaci.

Diego Valiante ha sottolineato l’impegno politico continuo del padre che però non ha mai messo in secondo piano la famiglia.

Simone Valiante: il Cilento perde la sua bandiera

Commosso anche l’intervento dell’on. Simone Valiante che ha concluso gli interventi ricordando i tanti insegnamenti del padre che ha seguito con ammirazione nei vari impegni politici.”Era l’uomo che veniva dal niente e per questo difendeva tutti, a cominciare dai più umili e i più deboli”, ha detto. Poi si è rivolto al papà: “Proteggi i tuoi nipoti, proteggi questa comunità che ci ha dato i Natali, proteggi questa terra rude e difficile, ma la nostra terra che ti ha dato tanto e alla quale tu hai restituito altrettanto”.

“Oggi per questo territorio – ha proseguito – accade ciò che avviene anche nel calcio: quando lascia una bandiera una squadra ritira la maglietta, oggi lo fa anche il Cilento. Ce ne saranno altre di bandiera anche in futuro e noi cercheremo di guidare questa transizione. Tanti si sforzano di essere come te ma sarà difficile”. “Tu sei stato un numero uno e l’abbraccio di questa terra te ne rende giusto merito”, ha concluso il figlio Simone.

Dopo la benedizione la bara ha iniziato il suo percorso verso il cimitero salutata dagli applausi dei tanti presenti.

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