Il Cilento visto dal drone di Angelo Minardi

Chiara Esposito

Definire un drone non è sempre semplice, specie se, per farlo, vengono presi in considerazione i diversi settori di utilizzo coinvolti. Dal turismo all’edilizia, dall’agricoltura all’archeologia. Impiegati per scopi ricreativi e sportivi, per ragioni di sicurezza e privacy, per monitorare attività criminali, per la ricerca di persone disperse, per la verifica delle aree colpite dal sisma, per le colture nei campi e per molte altre importanti azioni.

Usciti in massa attorno al 2015, oggi assistiamo ad una vera e propria invasione di droni. Non è un caso che tra i regali di Natale più gettonati, il drone occupa una delle posizioni più alte. Naturalmente, accanto a chi ne fa un utilizzo meramente ludico, vi è una categoria riservata a pochi eletti, quella dei cosiddetti mezzi SAPR: droni riconosciuti e certificati, che rappresentano un’avanguardia continua.

“Mi ha affascinato l’idea di poter tradurre una forte passione, quella della tecnologia e della fotografia, in una professione vera e propria – dice Minardi- ma soprattutto l’idea di poterlo farlo valorizzando la mia terra, attenendomi al regolamento in vigore. Non uscire dalla sfera della legalità è una delle mie priorità, nonostante questo comporti un investimento con dei rischi annessi da non sottovalutare”.

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