La legge Cirinnà compie due anni e mezzo: in Cilento, Diano e Alburni solo in cinque uniti civilmente

Fiorenza Di Palma

Ha compiuto due anni e mezzo la legge sulle unioni civili, approvata dal parlamento in via definitiva l’11 maggio 2016. La norma, firmata dalla senatrice Pd Monica Cirinnà, estende alle coppie omosessuali la quasi totalità dei diritti e dei doveri previsti per il matrimonio (fatta eccezione per l’obbligo di fedeltà e adozione), incidendo sullo stato civile della persona.

Secondo Arcigay, sono oltre 14 mila le persone che ne hanno beneficiato, riporta Repubblica. Al dicembre 2017 sono infatti state 6.073 le coppie che hanno celebrato la propria unione nei Comuni italiani, alle quali se ne aggiungono circa mille celebrate all’estero e poi trascritte nei registri.

La maggior parte delle coppie unite civilmente sono al centro nord, Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna, sono le Regioni che compongono il podio. In coda Calabria, Basilicata e Molise.

E Cilento e Vallo di Diano? I dati dell’Istat sono aggiornati all’1 gennaio 2018 e non si discostano con i dati nazionali. Ci sono soltanto cinque persone, residenti sul territorio, ad essere uniti con unioni civili. Sotto questo profilo Agropoli si mostra il più all’avanguardia con due matrimoni di persone dello stesso sesso: una coppia di uomini ed una di donne.

A Capaccio Paestum, invece, risulta aver contratto un’unione civile soltanto un uomo. Ancora fermi a zero gli altri comuni del comprensorio, almeno fino all’1 gennaio scorso. Tra poche settimane conosceremo i dati per il 2019

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